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Le feste sono spesso l’occasione per trascorrere del tempo con familiari e parenti.

E proprio l’altro giorno, durante il pranzo di Pasqua (forse per colpa delle troppe colombe 😅) ho iniziato a pensare che se io ero lì, in quel preciso instante, lo dovevo ad una sequenza improbabile di eventi che si era messa in moto centinaia di anni prima.

Se potevo godermi quel pranzo di festa lo dovevo all’incontro fortuito dei miei due genitori, dei miei quattro nonni, dei miei otto bisnonni, etc., etc..

Da buon ingegnere non ho resistito:

se stavo festeggiando quel pranzo in famiglia lo dovevo ai 4.094 uomini e donne che negli ultimi 400 anni si sono incontrati, si sono innamorati, hanno avuto figli.

12 generazioni che hanno attraversato la storia umana.

Hanno vissuto innumerevoli attimi di felicità e periodi tragici, hanno sofferto e gioito, hanno lavorato e festeggiato.

…e prima di loro altre decine di generazioni, fin dai primordi della storia umana.

Ecco ognuno di noi è il risultato di questo immenso ventaglio di eventi ed emozioni umane che si sono susseguite per centinaia di anni.

…e ognuno di noi ha un ruolo: oggi, qui, adesso.

Possiamo essere quella persona, nella nostra famiglia, a cui le generazioni future si ispireranno:

Quella nonna che costruii l’azienda di famiglia.
Quel nonno che visse una vita avventurosa.
Quella nonna che scelse di trasferirsi in un nuovo paese in cerca di fortuna.
Quel nonno che decise di intraprendere quegli studi.
Quella nonna che…

E se per scelta o per caso non saremo genitori o nonni, questo non ci vieta di usare la nostra vita per essere di ispirazione a quella famiglia allargata chiamata umanità.

(e non importa se questo impatto lo avremo solo su un’altra persona o su milioni di altre persone).

La nostra vita ha un valore intrinseco dato dall’incredibile impegno che è stato necessario nel corso della storia perché noi, proprio noi, venissimo alla luce.

Non sprechiamolo.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori.

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