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Ciao, buona newsletter del lunedì.

Dobbiamo parlare di una cosa che ormai sto notando da diversi anni…

Troppe persone quando si trovano a definire gli obiettivi per il nuovo anno, lo fanno come se stessero elaborando le previsioni del meteo 🌤️:

“Dunque… se continuo a lavorare X e risparmio Y, tra sei mesi arriverò ad avere Z sul conto in banca”.

“Se studio X, per Y giorni, nel 2024 avrò dato Z esami”.

“Se mi alleno X volte a settimana, per Y mesi, prima dell’estate arriverò a pesare Z”.

Tutto molto bello, per carità, ma questi non sono obiettivi, sono una sotto-specie di budget aziendali

una roba motivante come la vernice che si asciuga sui muri.

Intendiamoci, da Ingegnere sono un super fan dei piani concreti e realizzabili.

Ma quelli devono venire DOPO che hai definito un VERO obiettivo, un obiettivo entusiasmante, un obiettivo, per certi versi, anche improbabilie, ma che ti ispiri ogni mattina a svegliarti come se avessi il pepe al sed*re.

Se per il nuovo anno, ci limitiamo a fare delle noiosissime proiezioni future di cose che, bene o male, già stiamo faccendo, il nostro cervello si ribellerà.

E c’ha pure ragione.

Lui già s’è rotto le balle di farle queste cose e ha cercato di fartelo capire in tutti i modi possibili (procrastinazione, pigrizia, demotivazione, etc).

E tu che fai?!

Cerchi di convincerlo a ripetere le stesse rotture di scatole (anzi, magari anche qualche doverizzazione in più) per altri 365 giorni!

Il tutto in cambio di un entusiasmante… 

miglioramento marginale del conto in banca, degli esami sul libretto o del peso sulla bilancia.

Non puoi sorprenderti se poi le cose nel nuovo anno vanno come sono sempre andate. Male.

Approcciarsi alla definizione dei nostri obiettivi per il nuovo anno come un novello Colonnello Giuliacci che deve fare le previsioni meteo, è un approccio fallimentare.

È fallimentare perché parte da un presupposto che è fallimentare.

Ovvero limitarsi a fare delle previsioni future, senza prendere neanche in considerazione la possibilità di un cambiamento serio nel nostro presente.

Darsi degli obiettivi, degli obiettivi veri ed entusiasmanti, ci deve obbligare a scavare più a fondo.

Smettila di fare “le previsioni meteo della tua attuale città” per il nuovo anno.

Chiediti piuttosto qual è il “meteo” che desideri veramente nella tua vita e se necessario cambia città o paese per andartelo a cercare quel “meteo“.

Mettendo da parte le metafore meteorologiche, il punto è che nel definire i nostri obiettivi, dobbiamo innanzittutto chiederci COSA vogliamo davvero e PERCHÈ lo vogliamo.

Vogliamo la neve e l’aria frizzantina della montagna o il sole e il caldo tutto l’anno di una località di mare?

Solo quando avremo un COSA chiaro e un PERCHÈ forte, allora sì che sarà il momento di fare i conti con il COME.

Se invece partiamo dal nostro attuale COME, ovvero la “città”, il “meteo”, e in generale l’unica realtà che già conosciamo, considerandola come un vincolo inamovibile, le prospettive di reale cambiamento saranno molto limitate.

Ed è così che ci ritroviamo a fare delle banali “previsioni meteo” invece di definire degli obiettivi davvero potenti per la nostra vita.

Se nel nuovo anno vuoi che le cose cambino, riparti dalle fondamenta, non dare nulla per scontato.

Cambia prospettiva. Cambia risultati.

Andrea Giuliodori.

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