Pensa a 5 traguardi che hai provato a realizzare negli ultimi 5 anni, senza esserci ancora riuscito.
Parlo di quella buona abitudine che ti riprometti di formare ogni tre mesi.
Parlo di quell’obiettivo professionale o accademico che continua a sfuggirti.
Parlo di quel cambiamento fisico che fatichi a realizzare.
Le motivazioni della mancata realizzazione personale
La mancanza di tempo, la mancanza di soldi o la mancanza delle giuste competenze, sono alcune delle principali cause dei nostri insuccessi.
Eppure, l’ostacolo numero 1 🚧 per la nostra realizzazione personale è spesso un altro.
Facciamo una fatica del diavolo a…
“…mantenere le promesse che facciamo a noi stessi”.
In un sondaggio citato nel libro “Unbreakable: A Navy Seal’s Way of Life” di Thom Shea, su 2.500 persone che si erano impegnate a mantenere una promessa per 21 giorni filati, solo 58 ci sono riuscite davvero.
Un misero 2,3% dei partecipanti.
Ma l’aspetto più interessante di questo sondaggio sono le quattro scuse utilizzate dagli altri 2.442 partecipanti, per non rispettare l’impegno preso con sé stessi.
Conoscere, comprendere e affrontare queste quattro scuse è il primo passo per riuscire finalmente ad onorare le promesse che facciamo a noi stessi e a realizzare i nostri sogni più ambiziosi.
Ecco le quattro scuse più comuni:
1. “È faticoso”
Gli esseri umani sono letteralmente “progettati” per essere pigri.
Se sei un uomo delle caverne che per nutrirsi passa il tempo a raccogliere bacche e a cacciare, rischiando di morire un giorno sì e l’altro pure per via di una semplice caduta, l’aggressione di un animale selvaggio o un’infezione batterica: riposare, ogni qual volta che ne hai la possibilità, è una strategia di sopravvivenza.
Per questo motivo, tutto ciò che è funzionale al raggiungimento di obiettivi che sono un pelino più elevati rispetto ai nostri meri bisogni fisiologici (tanto per citare il buon Maslow), ci risulta faticoso.
Dobbiamo far pace con il fatto che fare fatica per realizzare i nostri sogni è NORMALE.
“È faticoso” non è una scusa accettabile per rinunciare a ciò che desideri.
2. “Me ne sono dimenticato”
Sembra assurdo, ma nel sondaggio citato qui sopra, una buona parte dei partecipanti non era riuscita a rispettare quotidianamente le promesse fatte, per il semplice motivo che se n’era… dimenticata!
A ben pensarci, però, questa scusa non è poi così assurda.
Quando la nostra mente vuole scansare qualcosa che percepisce come faticoso, le inventa tutte per auto-sabotarci.
In questo caso, tuttavia, le soluzioni per rispettare le promesse che facciamo a noi stessi sono molto semplici:
– Ripetila sempre nello stesso luogo e alla stessa ora.
– Metti un promemoria.
– Portala avanti insieme ad un’altra persona.
3. “Non ho nessuno che mi aiuti”
Ho figli.
Ho un marito che non mi aiuta.
Ho una moglie che non mi aiuta.
Ho un capo che mi rende la vita impossibile.
Ho una famiglia che non mi supporta nei miei sogni.
Ho…
La nostra vita è complessa e in molti si trovano ad affrontarla da soli o, peggio ancora, “ostacolati” dagli altri.
È un dato di fatto.
Sai qual è un altro dato di fatto, però?
…là fuori c’è almeno una persona che si trova in una situazione oggettivamente peggiore della tua, e lo sta comunque facendo.
Non te lo dico per farti sentire in colpa, ma per farti fare una scelta.
Ci tieni davvero a questa promessa che hai fatto a te stesso?
Allora smettila di trovare scuse all’esterno e cerca le tue motivazioni all’interno.
Non ci tieni abbastanza?
Va bene lo stesso, anzi, rendertene conto e lasciare andare questa ennesima doverizzazione che ti eri caricato sulle spalle ti farà sentire più leggero.
Non solo, ti libererà il tempo e le energie per focalizzarti su obiettivi, abitudini e traguardi che contano davvero per te.
4. “Tanto non serve a niente”
Te la ricordi questa immagine?
Girava qualche anno fa sui social.
Ecco, la quarta scusa che ci raccontiamo per non mantenere le promesse che facciamo a noi stessi ha a che fare con quel signore nella galleria in basso.
Troppo spesso ci arrendiamo troppo presto.
Non vediamo dei risultati immediati e perdiamo la motivazione.
Ci diciamo che quanto stiamo facendo è stupido, che non servirà a nulla, e molliamo.
Questa settimana non mollare.
A lunedì prossimo,
Andrea Giuliodori.