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Qualche settimana fa ero a New York.

Uno dei posti dove adoro tornare ogni volta che capito nella Grande Mela è il Rizzoli Store, sulla Broadway.

Sembra una piccola oasi di pace in mezzo al caos cittadino: gli eleganti mobili di mogano, i pavimenti di marmo scuro e quell’inconfondibile odore di libri nuovi che non vedono l’ora di essere sfogliati.

…e naturalmente, anche al Rizzoli Store, dopo una puntatina allo scaffale dei nuovi manuali di “Crescita Personale“, mi sono diretto alla sezione “Architettura“.

Mi capita spesso quando entro in una libreria.

C’è stato un periodo, in V liceo, in cui la Facoltà di Architettura è stata un’opzione che stavo prendendo seriamente in considerazione.

…e così, sfogliando uno di quei libroni fotografici dedicato alle Ville degli Hamptons ho pensato:

Chissà come sarebbe stato fare l’architetto?“.

Probabilmente capita a tutti noi, di tanto in tanto, di pensare alle nostre vite “parallele“:

Chissà come sarebbe stato se:

– Mi fossi trasferito a vivere in quella città.
– Avessi continuato a frequentare Tizio o Caia.
– Avessi fatto una scelta professionale diversa.
– …

Sono dei classici rimpianti, dei pensieri all’apparenza innocui.

Ma la verità è che più ci indugiamo, più questi pensieri ci rubano un pochettino della nostra felicità presente.

Come spiegato egregiamente dallo psicologo americano Barry Schwartz nel libro “The Paradox of Choice – Why More Is Less“, le troppe opzioni di scelta a cui ci ha abituato la società moderna, invece di renderci più felici, non fanno altro che gettarci in un perpetuo stato di FOMO (fear of missing out – la paura di perdere qualcosa di speciale).

C’è sempre una scelta di studi, di carriera o di relazioni potenzialmente migliore rispetto a quella che abbiamo fatto; e l’esistenza stessa di questa possibile alternativa rende la nostra attuale scelta meno attraente.

Intendiamoci, aspirare a migliorare la nostra vita è sacrosanto, non smetterò mai di ripeterlo…

…ma la nostra soddisfazione professionale e personale passa anche dalla capacità di vivere fino in fondo le scelte fatte fin qui, senza evadere di continuo in rimpianti e “chissà come sarebbe stato se…“.

La vera trasformazione, nella nostra vita, accade quando smettiamo di nasconderci nelle fantasie del passato e del futuro e abbracciamo appieno il nostro presente.

Questa è stata la nostra scelta.
Questa è la nostra vita.

Rendiamola un capolavoro.

Andrea Giuliodori.

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