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Hai mai sentito parlare di sindrome dell’impostore? È un fenomeno psicologico che colpisce paradossalmente le persone più in gamba e rischia di metterne in pericolo i futuri successi. Se la conosci la eviti.

“Più è grande il tuo potenziale, più sarà grande la tua insicurezza. La presunzione è il premio di consolazione dei mediocri.”

Robert Hughes.

Ti è mai capitato di centrare un obiettivo, magari un obiettivo anche importante, ma continuare a sminuirlo o, cosa ancora peggiore, continuare a sminuirti?

Sto parlando di tutte quelle volte in cui hai ottenuto un successo e hai subito pensato:

  • “Ok, ‘sta volta mi è andata di c*lo: speriamo non se ne accorga nessuno!”
  • “No, non me lo merito proprio.”
  • “Se solo gli altri sapessero…”

La Sindrome dell’Impostore: cos’è e sintomi

La sindrome dell’impostore è una condizione psicologica in cui le persone hanno la profonda convinzione di non meritare i successi e i riconoscimenti ottenuti. Spesso attribuiscono i loro risultati positivi a circostanze fortunate, all’aiuto ricevuto da altri o alla pura casualità, svalutando costantemente il proprio talento e le proprie capacità.

Tra i sintomi più comuni ci sono:

  • Paura costante di essere smascherati come “impostori” e che gli altri scoprano che in realtà non sono così competenti come sembrano.
  • Perfezionismo eccessivo nel tentativo di evitare errori che potrebbero rivelare la presunta incompetenza.
  • Evitamento di situazioni sfidanti che potrebbero mettere alla prova le proprie capacità per paura di fallire.
  • Difficoltà ad accettare complimenti e riconoscimenti, convinti di non meritarli realmente.
  • Stress e ansia legati al timore di non essere all’altezza delle aspettative altrui.
  • Sentimenti di inadeguatezza e isolamento.

Questa espressione è stata utilizzata per la prima volta alla fine degli anni ’70 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes proprio per sottolineare questi sentimenti di sfiducia verso sé stessi e la sottostima delle proprie capacità e conoscenza, nonostante quanto raggiunto di soddisfacente nella propria vita.

Per l’impostore, infatti, ogni successo ottenuto è attribuibile unicamente a fattore esterni, oppure a episodi fortunosi che hanno causato questo risultato positivo. Oppure, addirittura, al fatto che le altre persone sovrastimano le capacità della persona.

L’opposto della Sindrome dell’Impostore

Se segui Efficacemente forse ti si è accesa una lampadina. Sì, perché sul nostro blog, ci è capitato di trattare, anche in modo abbastanza approfondito, l’esatto opposto: stiamo parlando dell’effetto Dunning-Kruger e cioè del fenomeno per cui molte persone tendono a sovrastimare le proprie conoscenze, nonostante, in realtà, queste siano limitate.

“Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi”

Bertrand Russell

“E perché me lo dici? Solo per sponsorizzarci un altro articolo?”. No, ma per darti un motivo in più per scrollarti di dosso la Sindrome dell’Impostore. Più persone soffrono di questo problema e, proporzionalmente, difficilmente vedremo ridimensionarsi l’effetto Dunning-Kruger in quanto chi sopravvaluta le proprie conoscenze, avrà sempre meno occasioni per capire che in realtà sa ben poco.

Le cause alla base di questa sindrome

La sindrome dell’impostore origina da una combinazione di fattori psicologici, sociali ed educativi.

Dal punto di vista psicologico, tratti come perfezionismo, pessimismo e sensibilità alle critiche possono predisporre a questo tipo di insicurezza. Anche esperienze infantili di critiche eccessive o punizioni severe per errori possono minare l’autostima.

Importanti sono anche i fattori sociali e culturali. Crescere in contesti molto competitivi e orientati alla performance può generare continue pressioni e timore di non essere abbastanza bravi. Anche gli stereotipi legati a genere, etnia o classe sociale finiscono per influenzare le aspettative e la fiducia in se stessi.

Infine, il tipo di educazione ricevuta gioca un ruolo chiave. Troppa enfasi sui risultati piuttosto che sullo sforzo personale può creare una percezione distorta del successo e alimentare l’insicurezza. Mancanza di adeguati feedback positivi e modelli a cui ispirarsi sono altri fattori determinanti. E solo prendendo coscienza, quindi, di origini e sintomi di questo fenomeno che si possono affrontare i primi passi per sconfiggerlo davvero.

Soffri di Sindrome dell’Impostore? Oggi ti spiego come liberartene

Se ti ritrovi in questo identikit devi sapere che questo continuo autosabotaggio può essere deleterio e può mettere in serio pericolo il tuo successo a lungo termine.

Fortunatamente esistono strategie pratiche per smetterla di darti la famosa “zappa sui piedi”. Te ne parlerò nel dettaglio in questo articolo, spiegandoti anche le cause di questo fenomeno. Nello specifico vedremo:

  • Come anche i premi Oscar soffrano di questa strana sindrome.
  • Quali sono le cause della sindrome dell’impostore.
  • Cinque strategie pratiche per liberarti da questa “malattia”.

Prima però, voglio condividere con te le frasi pronunciate da alcune insospettabili vittime della sindrome dell’impostore

Anche i premi Oscar soffrono della sindrome dell’impostore

“Se nei 5 minuti che precedono la prima di un tuo film non inizi a pensare tra te e te ‘che diavolo ci faccio io qui?!, è arrivato il momento di ritirarti dalla scena.”

“Perché mai qualcuno vorrebbe rivedermi in un altro film? Io non so recitare, perché continuo a fare questa cosa?”

Pensavo fosse uno scherzo e che tutti lo sapessero, tranne me. Ero convinta che sarebbero venuti a casa mia, avrebbero bussato e mi avrebbero detto ‘Ci scusi, abbiamo scherzato, l’Oscar che le abbiamo dato in realtà è per Meryl Streep.”

“Ci sono mattine in cui mi sveglio e prima di iniziare le riprese penso ‘Non posso farlo‘, sono solo un’imbrogliona”.

Prova ad indovinare chi ha pronunciato queste frasi durante delle interviste ufficiali.

Ti do alcuni indizi: sono tutti attori che hanno vinto un premio Oscar. Tra di loro c’è addirittura chi ne ha vinti più di uno!

Hai indovinato? ;-)

Eccoli nell’ordine di apparizione delle rispettive citazioni (da sinistra a destra):

sindrome-dellimpostore-oscar

Insomma, se soffri della sindrome dell’impostore non sei solo: ogni giorno, attori del calibro di Denzel WashingtonMeryl StreepJodie FosterKate Winslet mettono in dubbio le loro reali capacità e vivono nella convinzione che, prima o poi, qualcuno li smaschererà!

…in realtà siamo in parecchi a non sentirci all’altezza: numeri e caratteristiche di questo problema

A quanto pare questo problema non colpisce solo te e qualche premio Oscar ;-)

Secondo uno studio condotto dalla Dott.ssa Pauline Clance, ricercatrice che per prima ha coniato l’espressione “sindrome dell’impostore”, quasi il 70% della popolazione ha sperimentato almeno una volta nella propria vita questo fenomeno psicologico.

Questa sensazione di non sentirci all’altezza, di essere degli imbroglioni che si trovano nel posto sbagliato, spesso emerge quando ci troviamo ad apprendere nuove competenze o a ricoprire un nuovo ruolo di responsabilità.

Oppure, solitamente, si trova in chi ha una bassa autostima (Snyder; 1972), la propensione alla vergogna (Khout; 1984); e a esperienze familiari conflittuali e di scarso supporto emotivo (Busotti; 1990).

La diffusione di questa “sindrome” lascia poi pensare che sia la stessa società iper-competitiva in cui viviamo a farci sentire inadeguati.

Come ti ripeto sempre però, è inutile frignare e prendersela con la società brutta e cattiva.

È comunque nostra responsabilità prenderci cura del nostro percorso di crescita personale.

Ecco perché dopo averti spiegato cos’è la sindrome dell’impostore (passo 1) e averti dimostrato che non sei il solo ad avere certi pensieri (passo 2), è tempo di capire perché mai la nostra mente ci giochi questi brutti scherzi (passo 3).

Chissà, magari non tutti i mali vengono per nuocere…

Soffri di sindrome dell’impostore anche per un senso di umiltà

“La vera umiltà non è pensare che tu valga meno degli altri; è pensare meno a te stesso e più agli altri.”

C.S. Lewis.

Parte della sindrome dell’impostore deriva da un senso di umiltà nei confronti delle nostre capacità.

Questo atteggiamento è sano e può spingerci ogni giorno a migliorarci.

Il problema nasce nel momento in cui iniziamo ad essere troppo umili, di fatto diventando dei perenni insicuri (se vuoi approfondire il tema insicurezza, leggi questo articolo).

E indovina chi cade più spesso in questa trappola?

sindrome-dellimpostore-giudizio-altrui

A soffrire maggiormente di questo “fenomeno psicologico” sono quelle persone che tendono ad essere molto critiche nei propri confronti, vuoi perché sono state educate in questo modo o semplicemente per un innato senso del pudore.

Queste stesse persone hanno quasi sempre uno spiccato senso del dovere e se non riescono ad essere all’altezza delle aspettative degli altri, sono terrorizzate da come potrebbero esser giudicate.

Sbaglio o questo è l’autoritratto di qualcuno che conosci bene (mooolto bene)?! ;-)

Vediamo allora come sbarazzarci finalmente di questo inutile “freno a mano” (passo 4).

5 strategie per liberartene

Esistono strategie molto efficaci per liberarsi dalla sindrome dell’impostore (l’ultima è forse la più impegnativa, ma anche la più efficace):

1. Stai pollege!

Hai mai sentito l’espressione “polleggiati” o “stai pollege”?

La utilizzavano spesso i miei compagni di università bolognesi per invitare qualcuno a rilassarsi, a non essere sempre teso e stressato.

Chi soffre della sindrome dell’impostore è convinto infatti di dover competere giorno e notte con un ideale di perfezione irraggiungibile.

E questa continua lotta con sé stessi non fa altro che logorare mente e corpo.

Impara a non prenderti troppo sul serio.

…e se hai delle serie manie perfezionistiche, liberatene con queste 3 strategie.

2. Riconosci i tuoi meriti

Chi si sente un impostore è incapace di interiorizzare i propri successi: è sempre merito della fortuna, di sfide troppo facili, di condizioni di partenza agevolate, etc.

Naturalmente questi aspetti hanno un ruolo nei nostri successi ed è utile riconoscerlo.

Devi però imparare a riconoscere anche il tuo di ruolo: sei tu che hai preso determinate decisioni, sei tu che ti sei fatto il mazzo quadro e quindi sei tu a meritarti certi risultati.

3. Concediti la possibilità di sbagliare

“Non ho fallito. Ho solamente provato 10.000 metodi che non hanno funzionato.”

Thomas Edison.

Nell’Archivio di EfficaceMente puoi trovare quasi 450 articoli. Ogni singolo articolo mi ha richiesto interminabili ore di ricerche, approfondimenti, revisioni, etc. Questo significa che abbia realizzato sempre dei capolavori?

Magari…

Anzi, probabilmente è vero il contrario: solo una manciata di questi articoli meritano davvero 5 stelle.

Eppure non sarei mai riuscito a scrivere questi articoli “top”, se non avessi scritto anche gli altri.

Gli errori, i passi falsi e le bozze imperfette, fanno parte del nostro percorso di miglioramento: se ci facciamo paralizzare dall’idea di dover sempre superare le aspettative degli altri, finiremo col non realizzare nulla.

Paradossale, non trovi?

A forza di rimandare per essere certi del nostro successo, l’unica cosa certa che otteniamo è un insuccesso.

4. Metti la tua sindrome per iscritto

sindrome-dellimpostore-scrivi

Hai notato che i nostri pensieri, soprattutto quelli negativi, una volta che sono catturati dall’inchiostro di una penna, tendono a diventare più “piccoli“?

Finché permettiamo ad un pensiero negativo di vagare liberamente nella nostra mente, questo proietterà ombre che lo rendono più “grande” e spaventoso, ma nel momento in cui lo mettiamo per iscritto, quello stesso pensiero perderà molta della sua virulenza.

Ecco perché se soffri della sindrome dell’impostore dovresti subito prendere carta e penna ed iniziare a scrivere tutto ciò che pensi: non dovresti meritarti i tuoi successi? Scrivilo. I risultati che hai ottenuto sono stati solo merito della tua fortuna sfacciata? Scrivilo. Gli altri sono molto migliori di te e presto scopriranno che sei solo un imbroglione? Scrivilo.

Se necessario ingigantisci queste tue paure. Chissà, magari vedendo questi pensieri grotteschi nero su bianco, ti verrà anche da sorridere…

5. Ricordati che morirai (e probabilmente lo farai pieno di rimpianti)

Ho creato EfficaceMente quando avevo 25 anni e nelle settimane che hanno preceduto la pubblicazione del primo articolo pensavo di continuo:

“ma perché qualcuno dovrebbe leggere i consigli di ‘crescita personale’ di uno sbarbatello?”

Se non avessi zittito quella voce, probabilmente me ne sarei pentito per il resto della mia vita.

Beh, scommetto che in questo momento c’è una vocina anche nella tua testa e questa vocina sembra avere ottime motivazioni sul perché non dovresti intraprendere un certo progetto.

Prima che questa vocina prenda il sopravvento, lascia che ti ricordi una semplice verità: tu morirai e se le dai ascolto, morirai pieno di rimpianti.

C’è però una cosina che puoi fare già adesso per iniziare a cambiare atteggiamento (e tenere a bada la tua sindrome dell’impostore)…

Superare la Sindrome dell’Impostore e le sfide della vita: conclusioni

Spero che avrai compreso che sentirti un impostore, essere convinto di non meritare i tuoi successi, sta mettendo in serio pericolo il tuo futuro.

Se continuerai a credere a queste menzogne, presto arriverà il giorno in cui, davanti ad una sfida decisiva, sceglierai di abbassare la testa e non affrontarla per paura di non esserne all’altezza.

Chissà che quel giorno non sia già arrivato:

  • magari devi affrontare un esame universitario per il quale ti prepari da settimane e stai già pensando di rimandarlo.
  • magari hai una brillante idea imprenditoriale, ma non pensi di essere in grado di realizzarla.
  • magari si è liberata una posizione prestigiosa nella tua azienda, ma sei convinto di non avere le carte in regola per essere promosso.
  • magari sono mesi che vorresti conoscere quel ragazzo/ragazza, ma non hai mai avuto il coraggio di presentarti.

Qualsiasi cosa tu stia rimandando, nella convinzione di non meritarti il successo, voglio che tu la scriva nei commenti di questo articolo e voglio che tu scriva anche un’azione che compirai oggi stesso per cambiare il corso degli eventi.

Prendere questo impegno in pubblico può essere estremamente potente.

Se non te la senti, puoi lasciare un commento privato: è meno efficace, ma pur sempre meglio del finire di leggere distrattamente questo articolo e magari tornare a cazzeggiare su Facebook.

Ogni giorno abbiamo la possibilità di cambiare la direzione della nostra vita. Tu cosa scegli oggi?

A proposito di scelte…

Una delle strategie più efficaci in assoluto per vincere definitivamente questo problema è senza dubbio quella di fare un profondo lavoro su noi stessi, tornando (o iniziando) a credere in NOI e nelle nostre potenzialità.

Hai mai sentito parlare di autostima? 😎

Se posso darti un consiglio, la prima scelta che farei al tuo posto e proprio quella di svilupparne una a prova di bomba.

Per guidare i miei lettori in questo percorso ho scritto un intero manuale, si chiama APP (Autostima passo passo).

Puoi scaricarne l’estratto gratuito compilando il form qui sotto. Lo riceverai in pochi minuti direttamente sulla tua casella di posta elettronica.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Erika Di Paolo

Raccolgo la sfida: ho un fumetto in sospeso da mesi, che non continuo a disegnare proprio a causa di ciò che si legge in questo articolo (bello, veramente). Beh, direi che da ora si ricomincia!

Sabrina

Non riesco ad iniziare nessun progetto sia semplicemente per svago sia per migliorare la mia salute, nella mia mente sembra inutile iniziare perché tanto non lo porterò a fine e sarà solo tempo perso. Sono come pietrificata non muovo un passo verso niente

Cris

La sfida è conoscere una persona che guardo da tempo con insicurezza e timidezza e con cui avrei voluto parlare apertamente talmente tante volte. Grazie Andrea del lavoro che fai! Ti auguro tutto il meglio:)

Fede

La mia sfida: non sentirmi in grado di affrontare un nuovo ruolo lavorativo per il quale ho sostenuto un colloquio (che a c**o è andato molto bene)
Grazie per questo bellissimo articolo.

Andrea Giuliodori

In bocca al lupo Fede!

Fabio

Sono un musicista, e scrivo brani, e nonostante, l’interesse di qualche etichetta discografica, reputo i miei lavori non all’altezza

Marco

Ciao sono Marco e non ho la forza di continuare il video di un mio progetto, leggendo questo articolo mi sono reso conto di quanto sia stupido a pensarla così. Grazie Andrea! Mi sa che ho avuto l’ispirazione ;)

Sam

Accetto la sfida: riprendo a scrivere e creare nuove canzoni

Christian

Ciao sono Christian la mia sfida è non riuscire a applicarmi in ciò che richiede un impegno costante come la scuola e lo sport(Muay Thai) a livello agonistico. Sono in gamba e sono sveglio, ma mi perdo in cazzate..oggi mi impegnerò a finire un compito di scuola importante e a pensare che la fatica è solo un ostacolo mentale per il successo(una passeggiata proprio?). Grazie Andrea per avermi dato la motivazione per non poltrire su instagram!! Fai un lavoro sincero grazie ancora ????

Michele

Ciao, sono Michele
Congratularmi per i piccoli successi.

Rosa

E poi l’hai conosciuta?

Ari

La mia sfida è quella di continuare a fare dei concorsi per avere il posto fisso nel lavoro dei miei sogni e che sto già svolgendo grazie ad un concorso andato abbastanza bene. Ma ogni volta che mi capita di fallire penso di non essere all’altezza di tale lavoro, penso di non meritarmi di essere dove sono, e penso che io sia qui solo grazie ad un colpo di c**o. Penso addirittura di non essere abbastanza intelligente. Quanto mi ritrovo in questo articolo!

Daniele

Grande Andrea. Fantastico come sempre. Io abito in India e la mia sfida ora è riuscire a rientrare in Italia dando la possibilità alla mia azienda di “usarmi” anche in altri modi per poter continuare ad essere utile sia in India che magari anche altre parti del mondo. Next step: parlare in azienda dando soluzioni, ma tutto quello che hai scritto è il mio Everest e… mannaggia se è dura!!

David Pietrapertosa

Ho necessitá di coltivare i miei contatti lavorativi al fine di raggiungere il mio obiettivo di fatturato e rimando sempre quelle chiamate pensando di non essere all’altezza e di non essere interessante ai miei clienti. Oggi dedicherò due pomodori a chiamarli!

iCristian75

Succede anche a me

daniela @senzapanna

la tecnica del pomodoro è fantastica per chi temporeggia o procrastina!! La uso spesso, grazie di avermela ricordata :) Oggi i serve :)

julia testa

Sfida: presentarmi all’esame e superarlo.

Rita

Ho sempre la sensazione di fare poco e niente nel privato e nel lavoro… In questo momento di difficoltà generale una persona però ha pensato di consigliare me per un colloquio in un’azienda… Prima mi sono stupita e poi mi sono agitata… Adesso voglio veramente riuscire ad avere quel posto ma ho l’incubo di non riuscire e laddove riuscissi di non essere all’altezza… Voglio farcela

Heidy

Io sono un insegnante di lingue e tutti mi ritengono molto brava ma io non mi sento mai abbastanza preparata pronta. Mi sono scritta alla specialistica e ho il terrore di affrontare nuovi esami. Eppure gli supero egregiamente …ma per me … non è mai abbastanza … da oggi scriverò i miei pensieri negativi per superare la “sindrome”

Nicola Marchi

Grazie Andrea
Ogni tuo scritto è una sferzata alla mia anima,
Sono anni che mi dico quanto sono inadeguato che ormai ne è divenuto una consapevolezza.
Ogni volta dico: da domani …
Oggi dico: da adesso …
Ne va della mia vita
Grazie
Nicola

I

Diventare una maestra!

marica

diventare un architetto, finire la seconda laurea e fare l esame di stato.. sto in stand by da troppo tempo perché non mi sento all altezza del mestiere, anche se mi piace..

DR 7

Essere un uomo di successo ,guadagnare tipo 10 000 euro al mese creando e progettando cose innovative che migliorino la vita alle persone durante il corso della loro vita !

Ellepek

Fare valere la mia laurea e il mio master, affrontando alla mia età il terzo concorso della mia vita, avendo fatto una gavetta lunghissima senza scorciatoie né aiuti. Imparare a farmi avanti e a farmi valere per quel che sono nel bene e nel male. Mi rimetto sui libri e pagina dopo pagina raggiungeró la meta

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