85
10 min

L’assertività è una delle caratteristiche chiave delle persone di successo: in questo articolo scoprirai cos’è e come puoi svilupparla per guadagnarti il rispetto degli altri.

“Nessuno ti regalerà libertà, giustizia o rispetto. Devi andare a prendertele.”

Malcom X.

Prova ad immaginare queste tre scene:

Scena #1: sei alla cassa del supermercato, una persona ti passa avanti in modo sgarbato, inizi a guardarti intorno con faccia sorpresa, sbuffi, cerchi il sostegno di qualche altro cliente, ma alla fine te ne stai buono e a cuccia.

Scena #2: il tuo capo continua a darti lavoro extra sempre 5 minuti prima dell’orario di uscita o, peggio ancora, nel weekend. Non lo sopporti, ma è il tuo capo e non riesci a dirgli di “no”.

Scena #3: quando sei in mezzo ai tuoi amici vorresti rispondere a tono alle prese in giro del solito str***o, ma tutto quello che ti riesce di fare è abbozzare un sorrisetto imbarazzato, mentre dentro di te stai esplodendo dalla rabbia per essere sempre così debole.

Se ti sei ritrovato in almeno una di queste scene, è perché cerchi continuamente l’approvazione degli altri ed eviti qualsiasi scontro diretto. In altre parole: non riesci a farti rispettare. Questo atteggiamento è generalmente legato ad una scarsa assertività: se non hai la più pallida idea di cosa diamine stia parlando, continua a leggere. In questo post parleremo di comunicazione assertiva e dei migliori stratagemmi studiati dalla psicologia per imparare a non farti mettere i piedi in testa.

Definizione di assertività

L’assertività deriva dal verbo latino “asserere” (sì, vabbé André, è che è la canzone delle Las Ketchup?! “Aserejè, ja de, jè de jebe tu de jebere…”), che indica la capacità di affermare sé stessi. Essere assertivi significa dunque comunicare in modo chiaro ed efficace (no, dico… efficace) le proprie emozioni e le proprie opinioni senza avere un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’interlocutore, per questo motivo spesso si parla anche di comunicazione assertiva.

Secondo Sue Hadfield e Gill Hasson, autrici del libro “Come essere assertivi in ogni situazione“, nello studio della psicologia l’assertività è quel comportamento che consente ad un individuo di difendere i propri interessi, affermare il proprio punto di vista ed esprimere i propri pensieri, con disinvoltura, senza ansia e nel rispetto degli altri.

L’importanza dell’assertività nella vita quotidiana

Ma perché è così importante sviluppare l’assertività nella quotidianità? Semplice: influisce direttamente sulla qualità delle nostre interazioni sociali e professionali. Essere assertivi ci consente di comunicare le nostre esigenze, opinioni ed emozioni in modo chiaro e rispettoso, creando un equilibrio tra il rispetto di noi stessi e il rispetto degli altri.

L’assenza di assertività può portare a situazioni frustranti, in cui ci sentiamo sopraffatti o ignorati. D’altro canto, l’aggressività eccessiva può creare conflitti e isolamento.

Imparare a coltivare l’assertività, in pochissime parole, ci permette di gestire al meglio le relazioni, evitando eccessi da entrambe le parti dello spettro comunicativo.

E per farti comprendere ancor meglio il concetto di assertività, voglio parlarti di un triangolo: il Triangolo dell’Assertività.

Il Triangolo dell’Assertività: Passivo, Aggressivo, Assertivo

Ti ricordi quando ti ho parlato dei 4 archetipi dell’essere umano adulto (Guerriero, Amante, Mago e Re)? Ogni archetipo era contraddistinto da due “ombre“, ovvero i due estremi di cui l’archetipo rappresentava la sintesi ed il punto di equilibrio. Ecco, lo stesso discorso vale anche per l’assertività. Essere assertivi significa aver trovato la via di mezzo tra due comportamenti opposti: il comportamento passivo ed il comportamento aggressivo. Anzi, l’individuo assertivo è all’apice di un triangolo, quello che io chiamo il Triangolo dell’Assertività. Per spiegartelo utilizzerò i personaggi di uno dei miei film preferiti: Ritorno al Futuro.

Triangolo dell'Assertività

Il triangolo dell’assertività nel dettaglio: l’individuo passivo

L’individuo passivo, all’estremità inferiore sinistra, è rappresentato dal vecchio Marty McFly. Il vecchio Marty lavora per una Corporation, ha abbandonato il suo sogno da rockstar, e dopo essersi fatto ingannare come un pollo da un suo collega, viene licenziato su due piedi dal classico capo “despota”. La stragrande maggioranza delle persone assume spesso lo stesso atteggiamento del vecchio McFly. Queste persone, non rispettando sé stesse, non riescono a farsi rispettare dagli altri: non hanno mai una propria posizione (e se ce l’hanno, la tengono ben nascosta). Seguono sempre il “gregge” e si fanno facilmente manipolare. Subiscono la vita invece di darle una direzione.

L’individuo aggressivo

All’estremità inferiore destra abbiamo invece l’individuo aggressivo, rappresentato da Biff Tannen. Biff è il classico bullo di quartiere, sempre pronto ad imporsi sugli altri. Questi individui (fortemente insicuri), cercano di farsi rispettare dagli altri attraverso l’aggressività: vogliono dominare qualsiasi persona, in qualsiasi contesto. Tendono a prevaricare gli altri. Vogliono affermare a tutti i costi la propria opinione, anche se non rilevante o del tutto errata.

L’individuo assertivo

All’apice del triangolo abbiamo invece l’individuo assertivo, rappresentato dal giovane Marty McFly. Marty è intelligente, sicuro di sé e sempre pronto a difendere le idee in cui crede. Epica la scena del primo film della trilogia, in cui il giovane Marty si esibisce sul palco suonando con la chitarra un pezzo Rock ‘n’ Roll. Essere assertivi significa anche dimostrare agli altri le proprie capacità, senza temerne il giudizio.

Le radici dell’atteggiamento passivo o aggressivo

Spesso, l’atteggiamento passivo o aggressivo trova le sue radici in esperienze passate o convinzioni profonde.

Ad esempio, chi ha sperimentato situazioni in cui esprimere il proprio pensiero è stato punito o ignorato, potrebbe sviluppare un atteggiamento passivo come meccanismo di autoprotezione.

D’altra parte, l’aggressività può derivare da insicurezze profonde o da un desiderio di affermarsi in un mondo percepito come ostile. Riconoscere queste radici è il primo passo verso il cambiamento, poiché ci consente di comprendere meglio noi stessi e lavorare per sviluppare una comunicazione assertiva.

Ma quali sono gli ingredienti essenziali per sviluppare la propria assertività? Come evitare di rimanere passivi, o ancor peggio, trasformarsi in un pallone gonfiato?

Come essere assertivo: i 6 ingredienti dell’assertività

Se vuoi farti rispettare dagli altri, devi innanzitutto lavorare su te stesso e sulla tua assertività. Ecco i 6 ingredienti per essere assertivo:

  1. Avere una buona autostima. Senza autostima non può esserci assertività. Lo sai meglio di me, l’autostima è importante nei più svariati ambiti: sul lavoro, a scuola, nella conquista di una ragazza, ecc. Chi pensa di non valere nulla, inevitabilmente adotta un atteggiamento passivo o aggressivo. Solo nel momento in cui impariamo a rispettare noi stessi, riusciamo a farci rispettare dagli altri. Smettila di ricercare in modo ossessivo l’approvazione altrui: questa è solo una conseguenza di una maggiore autostima. Se non hai idea di come essere più sicuro di te, ti suggerisco questi 16 modi per aumentare la fiducia in sé stessi.
  2. Comunicare EfficaceMente. Spesso non riusciamo a far valere le nostre posizioni perché abbiamo scarse abilità comunicative. Certo, non si diventa bravi comunicatori leggendo l’articolo di un blog, ma se vuoi aumentare la tua assertività, questa è un’area su cui iniziare a lavorare. Alcuni spunti? Parla lentamente e con un tono di voce che possa essere facilmente udito; usa pronomi personali e verbi incisivi (evita parole come “dovrei”, “forse”, “cioè”, etc.); esprimi le tue idee in modo chiaro e conciso: soggetto, verbo, complemento oggetto. I campioni di qualsiasi disciplina sanno che per eccellere bisogna praticare i fondamentali. Da dove iniziare? Prova a leggere 52 libri all’anno.
  3. Esprimersi senza remore. Guarda che ti ho visto! Se leggessi di più non dovresti cercare “remore” su Google! Sto scherzando :-) Esprimersi in modo libero, senza indugi, è un altro dei tratti peculiari di un persona assertiva. Quando credi in te stesso e nelle tue idee, non hai paura di esprimerle, di fronte a nessuno.
  4. Saper accettare le critiche. Le critiche possono rappresentare degli strumenti di crescita personale eccezionali, eppure pochi di noi riescono davvero ad accettarle. La nostra insicurezza ci costringe a vedere una critica come un attacco al nostro io e non come un’osservazione ad un nostro comportamento. Le persone passive subiscono le critiche, mettendo in discussione la loro già fragile autostima. Le persone aggressive semplicemente non accettano le critiche, rispedendole al mittente con tanto di francobollo d’odio allegato. Se vuoi diventare assertivo devi sviluppare una capacità d’ascolto fuori dal comune, mantenendo sempre un atteggiamento oggettivo e distaccato quando ti vengono mosse delle critiche. Se sei permaloso, impara ad accettare le critiche con il metodo LATTE.
  5. Riconoscere i pregi altrui. Fare un complimento sincero agli altri è forse ancor più difficile dell’accettare una critica. Alcuni di noi proprio non ci riescono. Temiamo sempre di essere fraintesi o, ancor peggio, di essere sminuiti nel confronto. La verità è che un complimento, tempestivo, preciso e sincero è uno degli strumenti più potenti per rafforzare le nostre abilità relazionali e guadagnare il rispetto altrui.
  6. Gestire i conflitti. Di fronte ad un conflitto, la stragrande maggioranza delle persone, o si fa controllare (individuo passivo), o perde il controllo (individuo aggressivo). L’individuo assertivo, al contrario, ha nervi d’acciaio ed è sempre padrone di sé stesso e della situazione. Egli è infatti consapevole che ogni conflitto, se opportunamente gestito, può rappresentare un’ottima occasione di crescita. Se vuoi farti un’idea migliore di come un individuo assertivo si comporta nei momenti di crisi, leggi la poesia  “Se” di Rudyard Kipling.

Ricorda: l’assertività è un’abilità in evoluzione

È importante capire, però, che diventare assertivi è un percorso in continua evoluzione. Non si tratta di raggiungere un obiettivo finale, ma in realtà di sviluppare una competenza che cresce nel tempo.

Anche i momenti in cui ci troviamo a cedere o reagire in modo aggressivo possono essere considerati opportunità di apprendimento. Il percorso verso l’assertività richiede pazienza, auto-compassione e un impegno costante verso il miglioramento personale.

Conclusioni sull’assertività

Mi auguro che questo articolo sull’assertività e la comunicazione assertiva ti sia piaciuto. Troppo spesso ci facciamo mettere i piedi in testa, ed altrettanto spesso, per reagire, rispondiamo con aggressività. Possiamo essere molto meglio di questo: possiamo essere sicuri di noi stessi, forti delle nostre idee e determinati nel raggiungere i nostri obiettivi

E se questa settimana fossi più assertivo e meno asservito?

Alla prossima,

Andrea Giuliodori.

Ps. Esiste uno stretto legame tra assertività ed autostima: per farti rispettare dagli altri devi innanzitutto imparare a rispettare te stesso. Parlo proprio di questa tematica nel modulo #4 della mia guida APP – Autostima Passo Passo. Se sei stanco di non essere preso sul serio forse è arrivato il momento di tornare a credere maggiormente in te stesso. Puoi andare alla pagina di presentazione di APP e scaricare la tua copia cliccando qui.

Foto tratte da Google Immagini e rielaborate dall’Autore.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

scopri di più

Commenta

Devi eseguire il login per inserire un commento.

Fabrizio

Ciao
Ottimo post come sempre.
Quanto è vero ciò che scrivi…ed ora…bisogna applicarsi

Andrea

Ciao Fabrizio,
grazie!

A presto.
Andrea.

Stefano

Capperi, ero sicuro che la scena del Rock n Roll fosse di RaF 2. :P

Secondo me l’assertività richiede pratica, e tanto lavoro su sé stessi: se non credi nelle tue opinioni, tutto il resto va a farsi benedire. Quindi sì, l’autostima è il primo e più importante passo per l’assertività.

E già che menzioni la comunicazione, do uno consiglio che, da solo, rende la propria abilità comunicativa migliore della media: gli avverbi sono il tuo peggior nemico! :P

Andrea

Ciao Stefano,
no no, è verso la fine del primo film della trilogia ;-)
Poi la scena viene ripresa anche nel secondo film, visto dagli occhi di Marty #2… insomma un bel intreccio!

Per quanto riguarda gli avverbi, mi spiace, ma non posso accettare questo commento! Caspita sei su… EfficaceMente!!! XD

A presto,
Andrea.

sabner

Il primo punto è quello principale! Se c’è l’autostima si è già fatto 3/4 del lavoro per essere assertivi

Andrea

Concordo: l’assertività è legata in modo indissolubile all’autostima.
Non a caso, sia il passivo, sia l’aggressivo hanno una bassissima autostima.

Andrea

Viking

Giusto ieri pensavo a quanto scarsa autostima e quanta ancor minore capacità di farmi valere possiedo!!

Sarai mica un veggente? :P

Andrea

Eccerto! Io lo dico sempre che leggo nella mente… solo che non mi fila nessuno XD

Claire

Buongiorno Andrea!
Geniale! Riferirti a Ritorno al futuro è geniale, del resto è un grande film ;)
Las Ketchup, da quale remoto scomparto sei andato a tirarle fuori?? Incredibile che qualcuno ancora le ricordi! :D
Bello, grande post, c’è tutto. Non è troppo lungo, ci sono i riferimenti giusti, ai post precedenti e alla vita pratica … insomma, centro! come al solito!
Buona settimana!

Andrea

Grazie Claire,
sì, inizialmente il riferimento non era previsto, ma mentre scrivevo, non so perché, ma mi è venuto in mente il film e l’ho inserito ;-)

A presto,
Andrea.

Carica altri commenti

Registrati gratis per continuare a leggere. Iscrivendoti riceverai anche l’esclusiva newsletter del lunedì di EfficaceMente

Sono già registrato