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Buon lunedì,

questa settimana vorrei condividerti uno splendido post che mi è capitato di leggere qualche tempo fa (se ne conosci la fonte originale, segnalamela).

Ti richiederà solo qualche minuto leggerlo e prometto che ti sarà di ispirazione.

“Anni fa, uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva che fosse il primo segno di civiltà in una cultura.

Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra.

Ma non fu così.

Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito.

Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori.

Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo.

Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te.

Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca.

Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.

Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia.

Noi siamo al nostro meglio quando aiutiamo gli altri.

Essere civili è questo“.

Ecco, in un momento molto divisivo per la nostra società, un momento storico in cui abbiamo smesso di vederci come appartenenti ad un’unica tribù, quella del genere umano, credo sia importante ricordarci chi siamo veramente.

Buona settimana.

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