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Ciao, buon lunedì efficace!

Sarò qui in Italia ancora per qualche settimana e con l’arrivo del caldo ho ripreso a fare i miei allenamenti in zona 2 al mattino, appena sveglio.

La settimana scorsa, durante una delle mie uscite mattutine, ho notato questo cartello stradale “storto”.

cartello storto

Probabilmente quando sono passati con il trattorino per pulire il verde sul ciglio della strada, lo hanno colpito, storcendolo.

Per 3-4 giorni di seguito, ogni volta che passavo davanti a quel cartello pensavo tra me e me cose di questo tipo:

“Ma tu guarda, ancora non lo hanno sistemato gli operai del comune!”

“I vigili sono sempre così solerti nel romperti le scatole su tutto, ma col cavolo che questa cosa la mettono a posto”.

“Visto che in questo tratto le macchine già corrono troppo, ora chiamo il comune e gli dico di farlo sistemare”.

Pensieri che duravano qualche istante, prima di svanire, sostituiti da altre priorità.

L’altra mattina, quando ho incrociato il cartello “storto” per l’ennesima volta e ho notato uno di questi pensieri inutili affacciarsi nuovamente alla mia mente, mi sono fermato un istante e ho avuto un pensiero diverso, un pensiero migliore:

“E se semplicemente lo mettessi a posto tu?”

Allora ho preso il cartello e in due secondi netti l’ho girato nel verso giusto.

cartello dritto

Questo semplice episodio mi ha fatto sentire un po’ un pirla, ma mi ha fatto anche ripensare ad una famosa citazione che volevo condividerti:

“Le responsabilità nella vita non possono essere date, devono essere assunte”.

Troppo spesso ce la prendiamo con tutto e tutti per ciò che di “storto” c’è nella nostra vita o nel mondo.

Eppure, a volte (certo non sempre), dovremmo semplicemente rimboccarci le maniche e raddrizzare noi per primi quello che non va, che la responsabilità sia nostra o meno.

Ti auguro una buona settimana.

Andrea Giuliodori.

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