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Dentro ognuno di noi si celano forze misteriose e potenti. Sviluppare l’archetipo dell’amante significa riuscire ad accedervi e utilizzarle a nostro vantaggio.

archetipo amante

“Sono un amante straordinario. Faccio molta pratica da solo.”

Woody Allen.

Questo è il terzo post di una miniserie di articoli dedicati agli archetipi dell’essere umano adulto. Se non lo hai ancora fatto, ti consiglio caldamente di leggere l’articolo introduttivo in cui è spiegato il modello degli archetipi, le origini e la sua importanza per il tuo processo di maturazione. Dopo aver letto l’intera mini-serie non dimenticare di fare il test per scoprire il tuo archetipo dominante.

Dopo una breve pausa dedicata alla meditazione, ritorniamo oggi a parlare di archetipi e lo facciamo con l’archetipo dell’Amante. Secondo Moore, l’autore del libro a cui questi post sono ispirati (King, Warrior, Magician, Lover), ogni archetipo tende a manifestarsi in diverse fasi della vita di un essere umano. L’archetipo dell’Amante è particolarmente importante perché è il primo archetipo adulto che maturiamo. Tale archetipo (come vedremo tra un po’) incarna infatti l’idealismo, lo spirito rivoluzionario ed il tipico entusiasmo dei giovani uomini e delle giovani donne.

Ma prima di parlare dell’archetipo dell’Amante nella sua piena e completa espressione, vediamone l’archetipo bambino: passaggio chiave nel nostro processo di maturazione.

L’archetipo bambino: Edipo

100 euri che appena hai letto la parola “Edipo”, hai subito pensato al complesso di Edipo, ed al suo analogo femminile: il complesso di Elettra. Questi due comportamenti furono studiati ed analizzati, prima da Freud e successivamente da Jung, ed indicano i desideri sessuali repressi degli adolescenti nei confronti dei genitori del sesso opposto.

Ecco, questi “complessi” non c’entrano una mazza con l’archetipo di Edipo, o meglio, non gli rendono appieno giustizia. L’archetipo bambino dell’Amante ha sì un desiderio sfrenato, ma non per la propria madre biologica, quanto piuttosto per il concetto più esteso di “Madre”: Madre Natura, Pangea, Gaia, Afrodite, Maria. Nel corso della storia, numerose culture hanno avuto una figura sacra femminile di riferimento, che simboleggiava concetti quali: fertilità, creazione, intuizione, armonia con la natura. Arrivando ai giorni nostri, film come Avatar sono pieni zeppi di questi concetti (il pianeta Pandora, il legame tra il popolo indigeno e la natura, etc.).

Insomma, il nostro amante bambino è un idealista che difende strenuamente la propria libertà di espressione, è un ecologista che ricerca l’armonia con Madre Natura, ed infine, è un artista che celebra il potere dell’immaginazione e dell’intuizione. Ma sopra ogni altra cosa, l’amante bambino cerca continuamente di relazionarsi: a sé stesso, per conoscersi meglio; al mondo che lo circonda, per essere un tutt’uno con l’universo; ma soprattutto cerca di relazionarsi con gli altri.

Tuttavia, anche queste pulsioni positive, se non correttamente indirizzate, possono tramutarsi in ombre…

archetipo edipo

L’archetipo bambino dell’Amante ha due ombre:

  • Ad un estremo abbiamo il Mammone. Il Mammone invece di indirizzare la sua energia verso l’archetipo universale della “Madre”, lo indirizza verso la propria madre biologica, e, nel corso degli anni, verso altre donne che man mano si sostituiranno alla mamma biologica. Il Mammone cerca continuamente l’approvazione della mamma prescelta, non la vuole mai deludere e rinuncia ai propri obiettivi e alle proprie ambizioni pur di non ferire la sensibilità della “mamma”. Lo stesso discorso vale per le donne, che negano sé stesse per sottostare al volere della “famiglia di origine”. Quest’ombra è particolarmente diffusa nel nostro Paese: per necessità, ma troppo spesso per comodità, i mammoni rinunciano alla propria indipendenza e alla propria maturazione, senza mai staccare il cordone ombelicale che li lega al genitore.
  • All’altro estremo abbiamo invece il Sognatore. Il Sognatore potrebbe apparire un archetipo “positivo”, ma il suo idealismo estremo lo porta ad isolarsi dalla realtà (e dalle altre persone), facendolo rifugiare continuamente tra le sue fantasie. Il Sognatore vive in un mondo tutto suo, dove non c’è spazio per il confronto con le altre persone: egli non matura mai quelle abilità sociali necessarie per renderlo un essere umano maturo.

La maturazione corretta dell’archetipo di Edipo nasce innanzitutto da un rapporto equilibrato con la propria famiglia, un rapporto che non è né di dipendenza, né di sottomissione. Tale passaggio si realizza concretamente attraverso l’abbandono del “nido familiare“. Tradotto in parole povere: se hai 35 anni e stai ancora a casa dei tuoi, ti devi schiodare!!! Sì è vero, c’è la crisi e la mamma che ti cucina pranzo e cena è una gran comodità, ma la libertà ha sempre un costo e finché non impari ad accettarlo non potrai mai considerarti un adulto.

L’altro elemento essenziale per maturare l’archetipo di Edipo ed Elettra, e successivamente quello dell’amante, risiede nell’opportunità di esprimere appieno le proprie pulsioni (artistiche, ecologiste, idealiste). Non negare le tue passioni, dai respiro alla tua vena artistica, coltiva i tuoi talenti. Ma sopra ogni altra cosa impara ad esprimere te stesso con gli altri, insomma: impara a relazionarti con gli altri. Nella pratica questo si traduce nella capacità di coltivare quelle abilità sociali che faranno di te un essere umano completo. In uno dei primissimi articoli di EfficaceMente ho affrontato proprio le le 6 abilità sociali chiave.

Ma vediamo ora l’archetipo dell’Amante nella sua piena e completa espressione.

L’archetipo adulto: l’Amante

La parola amante richiama subito nella nostra mente concetti come romanticismo, seduzionepassione amorosa. In realtà, questo archetipo incarna valori ben più profondi: il suo amore non è legato esclusivamente ad una persona, l’amante ama la vita ed i suoi piaceri, l’amante ama vivere in mezzo alla gente, l’amante ama sé stesso. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche chiave di questo archetipo:

  • Autostima. Come visto, l’Amante ama innanzitutto sé stesso. Ciò non significa che sia un egoista, tutt’altro. Amare sé stessi significa conoscere i propri punti di forza ed accettare, nella consapevolezza di poterli migliorare, i propri punti di debolezza. Amare sé stessi è la condizione necessaria per amare gli altri ed apprezzare appieno la vita. Amare sé stessi è il primo passo per sviluppare l’autostima di un supereroe.
  • Ricerca del piacere. L’Amante gode appieno dei piaceri della vita: la buona cucina, l’arte, la musica, i piaceri dell’amore. La ricerca del piacere è la bussola che guida l’Amante in tutte le sue scelte. Questo non significa che egli si limiti a dar sfogo esclusivamente ai suoi istinti. L’Amante desidera dare significato e vivere con intensità ogni istante della propria esistenza.
  • Sensualità. Nell’uso comune, il termine sensualità viene collegato esclusivamente alla seduzione e all’attrazione. Studiandone l’etimologia scopriamo che sensuale è ciò che è relativo ai sensi. La sensualità può essere dunque interpretata come la capacità di sperimentare la vita in tutte le sue sfumature, attraverso i 5 sensi. L’Amante è alla continua ricerca di nuove esperienze e questa pulsione verso il nuovo crea attorno a lui (e a lei) un’aura di fascino a cui in pochi possono resistere.

“La sensualità è la possibilità permanente di riscattare il mondo dalla prigionia della sua insignificanza.”

N.G.Dávila.

  • Idealismo. Vivere appieno la propria vita spinge l’Amante a sposare cause per cui valga la pena lottare. Non di rado chi si identifica con l’archetipo dell’Amante si impegna in politica, nel volontariato o nel sociale.
  • Creatività. I grandi artisti sono per definizione degli amanti: solo chi ama incondizionatamente l’oggetto della propria arte può definirsi un vero artista. Ciò significa che coltivare nella propria vita l’archetipo dell’amante ci porta ad avere sempre più frequentemente momenti di pura ispirazione e creatività.
  • Capacità relazionali. L’Amante ha sviluppato negli anni la capacità di entrare subito in “contatto con gli altri. Questo si traduce nella pratica in un insieme di caratteristiche proprie dell’archetipo dell’Amante: la capacità di ascolto, l’empatia e la naturale leadership.

Interessante questo Amante, vero? Eppure, anche questo archetipo non è tutto rose e fiori e se non opportunamente sviluppato, può dare origini a delle ombre…

le ombre dell’Amante

ombre archetipo amante

La ricerca del piacere è uno dei tratti salienti dell’archetipo dell’Amante, ma il piacere è un’arma a doppio taglio. In questo articolo ho riportato alcune riflessioni a riguardo che potrebbero interessarti: “La differenza tra piacere e felicità“.

Ed è proprio un rapporto squilibrato con il piacere ad alimentare le ombre dell’Amante:

  • Da una parte abbiamo l’Edonista, che come un tossicodipendente è alla continua ricerca di nuove esperienze, di esperienze di piacere sempre più estreme, di esperienze che siano in grado di placare la fiamma che lo brucia da dentro. Ottimo esempio di Edonista è il protagonista de “Il Grande Gatsby“, libro che ti consiglio caldamente di leggere.
  • Dall’altra parte abbiamo l’eterno Insoddisfatto, ovvero colui che ha perso qualsiasi entusiasmo per la vita, colui che non trova più soddisfazione in nulla e oscilla continuamente tra depressione e noia.

Come evitare queste ombre e sviluppare appieno l’archetipo dell’Amante? Ecco alcuni suggerimenti pratici.

Azioni pratiche per diventare un Amante

Come visto per l’archetipo del Guerriero, parlare di regolette per “assorbire” questi modelli di pensiero è errato. Questo non significa che non esistano azioni, abitudini e comportamenti per sviluppare questi archetipi nella propria vita.

Detto questo, non tutti potrebbero essere affascinati dall’archetipo dell’Amante. In fondo la nostra società ci ha insegnato a non esprimere le nostre emozioni e a reprimere vene artistiche che non siano in linea con le necessità della società stessa. Eppure, fin dall’antichità, i grandi uomini e le grandi donne della storia hanno saputo far leva sulle emozioni per raggiungere il successo. In definitiva non potrai mai aspirare a realizzare obiettivi ambiziosi se non impari a far bruciare nel tuo petto il fuoco dell’emozione. Ecco alcuni spunti pratici da cui partire:

  1. Trova il tempo per goderti i piaceri della vita. Che si tratti di buon cibo, della musica che adori o di una qualsiasi altra cosa in grado di darti piacere, trova sempre, nell’arco della giornata, il tempo per dedicarti ai piccoli piaceri della vita. In questo post ho riportato alcuni dei miei preferiti, se ti va continua la lista aggiungendo i tuoi: anche solo scriverne ha effetti benefici sulla nostra mente.
  2. Impara ad assaporare la vita. Godere dei piccoli piaceri della vita non basta. Impara a farlo con tutto te stesso, con tutti i tuoi sensi. Se ami bere il caffè al mattino, non berlo di corsa mentre scrivi un messaggio su What’s Up: assapora ogni singolo sorso, respira l’aroma, senti il calore scendere nel tuo corpo e l’energia affiorare fin sulla tua pelle. Impara a vivere appieno ogni singola esperienza: meno esperienze, ma più profonde.
  3. Sviluppa le tue passioni. Che si tratti di un hobby o di un’attività artistica, non metterle da parte nella tua vita etichettandole come perdite di tempo. Questo è quello che ti ha indotto a pensare una società che ci vorrebbe come tanti soldatini che svolgono diligentemente il loro lavoro: ma non è questo il nostro destino. Io amo scrivere e amo il miglioramento personale. Questo “hobby” mi ha permesso di creare delle vere e proprie fonti di reddito passivo. Mai sottovalutare le nostre passioni: nascondono sempre le migliori sorprese.
  4. Lasciati ispirare. Questo vale per tutti gli archetipi: il modellamento tanto caro ai PNLioni funziona. Lasciati ispirare dai grandi seduttori ed artisti della storia, leggi le loro biografie, le loro opere: Hemingway potrebbe essere un buon punto di partenza.
  5. Immergiti nella natura. La natura è il luogo ideale per entrare in contatto con la nostra creatività ed i nostri istinti più antichi. Se non puoi farlo ogni giorno, approfittane nel fine settimana. Diamine, stare in mezzo alla natura ti aiuta anche ad aumentare la memoria!
  6. Impara l’arte della seduzione. Come visto, l’Amante non è solo romanticismo e sensualità, ma questi elementi sono senza dubbio parte integrante dell’archetipo. Personalmente non ritengo la seduzione un insieme di regolettte per conquistare chi desideriamo. No. La seduzione parte da un importante lavoro su noi stessi. Il nostro fascino traspira naturalmente nel momento in cui diventiamo persone migliori, persone più centrate, persone sicure di sé. Non mi considero comunque un esperto della materia. Se vuoi approfondire il tema seduzione ti consiglio queste 2 risorse: il guest post di Ilaria Cardani “Come sedurre un uomo” e la guida di Marco alias Reborn dedicata alla seduzione maschile “Attrazione Immediata“.

Concludiamo così questo secondo articolo di approfondimento sugli archetipi dell’essere umano adulto. Nella prossima puntata parleremo del Mago, un archetipo a cui sono molto legato insieme all’archetipo del Guerriero.

Un’ultima cosa prima di salutarti: è naturale che ognuno di noi si identifichi con un archetipo piuttosto che un altro, ma sviluppare appieno la propria maturazione significa assorbire i tratti positivi di tutti e 4 gli archetipi. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Buona settimana. Andrea.

Clicca e leggi gli altri articoli di questa mini-serie

Foto tratte da google immagini.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Simone

Mi ritrovo in alcuni punti, ma non tutti. Specialmente per quanto riguarda il relazionarsi con gli altri… non ho problemi a farmi amici, il fatto è che poi non voglio uscire con loro. Uscendoci non farei altro che soffocare la mia intelligenza per stare con un gruppo di persone incredibilmente più stupide, di amici come me ne ho, solo che abitano molto lontano e neanche nella stessa città… mentre io sono in un paesello pieno di gente senza ispirazioni, buoni per farsi due risate ogni tanto, ma restando con loro per me sarebbe impossibile “spiccare il volo”. Purtroppo nel mio paesino non riesco a trovare nessuno con cui si possa parlare di cose serie…

Crystal

Ti capisco perfettamente Simone.

Andrea

Ciao Simone, grazie del commento.
Anche io sono nato in un piccolo paesino di 10.000 anime.
Posso comprendere il tuo punto di vista.

Fino ai 18 anni il mio unico desiderio è stato quello di andarmene, scoprire il mondo, incontrare e confrontarmi con persone diverse.

E l’ho fatto, prima con gli studi fuori sede e poi con un lavoro che mi porta a viaggiare molto. Eppure, proprio dopo essermi allontanato ho apprezzato ancor di più il mio paese di origine e le persone che ci ho lasciato.

Inoltre ho preso consapevolezza di un’altra cosa: le persone non sempre sono così come le immaginiamo. Come noi, anche gli altri indossano maschere. Spetta a noi scavare a fondo, andare oltre la maschera e tirar fuori il meglio dagli altri.

Questa consapevolezza l’ho acquisita parlando con una persona con cui per anni avevo scambiato giusto qualche battuta da bar, ma quando si è presentata l’occasione si è dimostrata molto diversa (e più profonda) di quanto avessi mai immaginato.

Intelligenza non è essere snob, ma piuttosto la capacità di cogliere il meglio in tutti quelli che incontriamo.

A presto,
Andrea.

Crystal

Non credo sia una questione di snobismo, almeno, per quanto mi riguarda mi sono trovata nella situazione di Simone, ma anche in quella da te appena descritta. Ho riscoperto il piacere di cogliere la profondità in persone della mia città che apparentemente potevano sembrare più frivole… ma questo lo trovo normale, voglio dire, ogni individuo custodisce dentro se’ il proprio mondo interiore e mi riesce difficile credere che possa esistere davvero qualcuno all’interno del quale regni il vuoto totale, anche se molti sono bravissimi a mostrare questo lato come caratteristica predominante. No, l’insofferenza, almeno la mia, nasce dal disinteresse, dall’accontentarsi, dal farsi bastare quelle serate al bar piene di chiacchiere che, per carità, ci stanno pure ogni tanto, ma pensare che la vita sia tutta lì e non chiedere altro provoca in me un disagio pazzesco. E’ facile scoprire la profondità in una persona affrontando una conversazione a tu per tu, ed è bello, è piacevole. I problemi nascono in gruppo, in particolare in quei gruppi che si divertono a passar le serate parlando del nulla, ridendo per battute ripetute all’infinito magari scopiazzate da trasmissioni televisive o riciclate e consolidate nei decenni ma trovate divertenti come se ascoltate sempre per la prima volta, oppure prendendo di mira lo “sfigato di turno”, o, ancora peggio, facendo dei vari status symbol la propria ragione di vita e non ambire ad altro che a quella “prestigiosa” meta. Ecco, questo mi danneggia, mi logora, mi distrugge. Ma non è colpa loro. Se io non fossi uscita dal quelle quattro mura forse adesso sarei come loro. Non la vivo con superbia, lo trovo piuttosto un disagio evidente e doloroso. Sono felice del percorso che sto facendo, mi voglio bene, ma in quelle situazioni ci si sente soli e questo provoca tanta malinconia.

Andrea

Ciao Crystal,
grazie davvero di questo commento… sì, mi sono ritrovato in molti punti ;-)

Rileggendo il mio commento a Simone ho notato che il termine snob era fuori luogo. Diciamo che non ho molto apprezzato la frase:

Uscendoci non farei altro che soffocare la mia intelligenza

Andrea.

Crystal

I termini da lui usati non sono sinonimo di grande umiltà, ti do perfettamente ragione, per questo ho preferito condividere sì il suo pensiero, ma con parole mie riportendole a quella che è la mia esperienza, sia sociele che interiore. A tal proposito Andrea, sarebbe davvero interessante approfondire quest’argomento dato che, tu in prima persona e noi tramite questo blog, abbiamo iniziato un percorso di crescita personale che pone le sue fondamenta sulla consapevolezza. Sono sicura che tutti noi abbiamo lo stesso problema. Molto dipende anche dalla realtà in cui ci si trova, ma conoscendo e guardando quella che è oggi la nostra società (e i programmi televisivi di maggior successo ne sono lo specchio e questo non è incoraggiante) siamo sicuramente delle voci fuori dal coro. Un futuro articolo potrebbe trattare proprio questo aspetto, il disagio sociale durante un percorso di crescita personale? Sai Andrea, proprio nei giorni scorsi riflettevo su questo (che casualità… o forse no?) ovvero, questo blog ha così successo perchè l’ideatore è una persona intelligente ma allo stesso tempo semplice, umile ma non servile, consapevole ma senza grilli per la testa. Di riflesso il tuo blog fa presa su persone della “stessa specie”. Pochi qui si lasciano incantare dal luccichio delle promesse facili… perchè sei tu per primo a non farle. Chi cerca quelle ed entra qui, dopo poco gira a largo per correre dietro a qualche guru (e avrà l’imbarazzo della scelta). Leggo spesso i commenti agli articoli e quello che vedo è gente “bella”.

Andrea

Mi è molto piaciuto questo ultimo commento Crystal,
come dice il vecchio adagio marchigiano: “chi se somiglia, se piglia”.

Inoltre, sono anni che metto paletti, filtri, etc. per “scremare” i lettori del blog. Perdona il termine orribile, ma spero renda l’idea. Il mio obiettivo non è avere milioni di lettori che leggano i miei contenuti in modo disinteressato, senza applicare minimamente quanto suggerisco. No, preferisco avere molti meno lettori, ma che siano lettori davvero coinvolti: lettori che commentino, lettori che condividano i miei contenuti, ma soprattutto lettori che sperimentino continuamente. Molti segnali mi dicono che stiamo andando verso questa direzione e ne sono felice :-)

Dal mio canto cercherò di coltivare con attenzione il rapporto di fiducia che si sta instaurando con questi lettori, felice di mandare tutti gli altri al para-guru di turno ;-)

Crystal

Il termine, oltre a rendere perfettamente l’idea, non è affatto orribile e lo condivido pienamente insieme a tutto il concetto a seguire che rispecchia in todo il mio pensiero. Avanti così! :-)

Crystal

… concludo con una battuta: generalmente si vive con impazienza l’arrivo del weekend. Solo i lettori di “EfficaceMente” non vedono l’ora che arrivi…. il lunedì! :D

Claudio

Grazie Andrea, un altro articolo potente! efficacemente ed efficaceCUORE!

leggendo i 6 punti mi rendo conto che sono tutte attivita che creano benessere, ma benessere anche chimico-fisico perche queste attività ci fanno produrre endorfine, che sono dei neurotrasmettitori che noi produciamo naturalmente e che i chimici producono dagli oppiacei…

mi colpisce ciò che dice Simone, anche io vivo in un piccolo paese, ma frequentando corsi che mi appassionano (meditazione, crescita personale, eccetera) finisco per incontrare persone a me affini, anche se non proprio nel io paesino… ma ci esco lo stesso, magari con meno frequenza di come farei se abitassero qui, il resto lo faccio col telefono.

Sono un poco schivo di carattere ma mi induco a alimentare questo lato relazionale che è, ta tutti, il più soddisfacente e nutriente sia per la mente che per il cuore

Andrea

Ciao Claudio,
grazie del commento.

Credo che tu abbia sottolineato un punto molto importante: le persone a noi affini sono laddove si svolgono e praticano interessi a noi affini ;-)

Ilaria Cardani

Questa serie di articoli dedicata agli archetipi è veramente interessante ed è potentemente ispiratrice: rinnovo il mio apprezzamento e la considerazione che i contenuti del blog di Andrea sono unici nel panorama della crecita personale in Italia. Grazie e buon lavoro.

Andrea

Grazie Ilaria, gentilissima :-)

Andrea.

piers

Capisco Simone. La banalità dei discorsi di un certo proprio entourage “geografico” è mortificante. E’ giusto anche dire, come ha sottolineato Claudio, che il proprio “interlocutore ideale” sarà ben difficile aver la fortuna di trovarlo nel vicino di casa. Bisogna “viaggiare” fino nella piazza più consona al proprio essere e modo. A volte il viaggio è lungo ma, alla fine, ne vale sempre la pena. Eh, che so, un buon obiettivo nella vita può essere quello di trasferirsi a vivere vicino a quei luoghi dove si incontrano le persone che ti nutrono di più. ;-)
pier

Andrea

Grazie Pier del commento.
Come hai ben detto, il viaggio è lungo, ma non per questo… distante ;-)

Silvia

Ciao!
Dal mio punto di vista lo trovo un articolo molto molto interessante e per questo ti faccio i complimenti. Probabilmente mi ha colpita proprio perché dovrei progredire ancora molto su alcuni punti (es. empatia nelle relazioni e crescita perché mi rendo conto che a volte sono ancora nei meccanismi dell’archetipo bambino “sognatore”)!
Mi pare di capire che L’Amante sia focalizzato principalmente su un certo atteggiamento da assumere, e non tanto su “cose da fare”. Forse per questo motivo diventa tanto difficile metterlo in atto. A questo proposito mi permetto di segnalare un video che mi pare in sintonia con l’analisi dell’Amante.

Have a nice day!!!
Sempre sorridere alla cassiera ^_^

Andrea

Ciao Silvia,
ma che carino il video!

Grazie!

Tornando invece al tuo commento, questo articolo non è stato semplice da scrivere per me: sicuramente l’archetipo dell’amante è uno di quelli in cui sono più carente, ma metterlo per iscritto, dare concretezza a determinati punti, mi ha aiutato, così come i commenti di chi lo sta leggendo.

Andrea.

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