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L’interpretazione del linguaggio del corpo ti ha sempre incuriosito? Sei arrivato sull’articolo giusto per te.

Mi ricordo ancora questa scena dai tempi dell’università.

C’era questo ragazzo seduto di fronte a me in aula studio: continuava a tormentarsi le mani e a mordicchiarsi le labbra davanti a un manuale aperto sul tavolo, probabilmente in preda all’ansia da esame.

Qualunque fosse la motivazione, io che mi trovavo lì allo stesso tavolo non ho potuto fare a meno di percepire quella tensione – e, a lungo andare, di farmene contagiare. Dopo qualche minuto mi sentivo nervoso anch’io, e mi sono reso conto che non avevo memorizzato nulla di quanto stavo studiando!

Fatto sta che appena si è liberato un posto mi sono allontanato e ho finalmente ritrovato la concentrazione per studiare.

Magari è capitato anche a te qualcosa di simile.

Ti trovi a parlare più volentieri con un interlocutore che ti sorride, ti guarda negli occhi e ha una postura rilassata, mentre in compagnia di una persona che si mordicchia le unghie finisci per sentirti a disagio e agitato come era capitato a me.

Questo accade perché il linguaggio del corpo è una delle forme di comunicazione umana più potenti.

Anzi, a detta degli esperti è LA forma di comunicazione più potente in assoluto.

Perché è importante saper interpretare il linguaggio del corpo

La componente non verbale (quindi tutto ciò che comunichiamo senza l’uso delle parole) costituisce oltre il 65% della comunicazione complessiva, ed è praticamente universale.

Conoscere il linguaggio del corpo, significa dunque poter comunicare meglio con il mondo esterno.

Nello specifico, grazie alla comunicazione non verbale possiamo…

  1. Interpretare gli stati emotivi delle persone che ci circondano.
  2. Esprimere i nostri sentimenti e le nostre idee in maniera più efficace.
  3. Evitare fraintendimenti.
  4. Capire se una persona ci sta mentendo.
  5. Sedurre una persona (eh già: il linguaggio del corpo maschile nel corteggiamento ha particolari codici, così come quello femminile).
  6. Dimostrare maggiore assertività quando interloquiamo con gli altri.
  7. Aumentare la nostra energia personale (qui spiego come farlo nel dettaglio).

In questo articolo vedremo dunque cos’è il linguaggio del corpo e quali sono i segnali più importanti a cui dovresti prestare attenzione.

Partiamo.

Cos’è il linguaggio del corpo? Un codice universale

Il linguaggio del corpo è l’insieme dei segnali non verbali che usiamo ogni giorno (e spesso inconsapevolmente) per comunicare con il mondo esterno. Nello specifico:

  • le espressioni del nostro volto,
  • i movimenti del nostro corpo,
  • le posture che assumiamo,
  • la distanza che teniamo rispetto all’interlocutore,
  • l’abbigliamento.

Questi segnali sono immediati e universali.

Già Darwin aveva osservato come gli esseri umani e gli animali assumano posture simili per esprimere emozioni quali rabbia, felicità e paura.

Gli studi sul Linguaggio del Corpo

In seguito, negli anni ’70, ricercatori come Ekman e Friesen hanno confermato questa teoria con uno studio interculturale che ha dimostrato come individui appartenenti a società e continenti diversissimi comprendessero e usassero le stesse espressioni non verbali.

La prova del nove è stata l’osservazione dei membri di una tribù isolata in Papua Nuova Guinea, che non avevano mai visto o letto una trasmissione tv o un giornale.

Gli individui esaminati furono infatti in grado di riconoscere in modo corretto le espressioni del viso di uomini e donne occidentali, pur non avendo mai avuto contatti con queste persone.

Lo studio della comunicazione del corpo umano: la cinesica

Ma, al di là dei singoli studi, c’è una vera e propria disciplina che studia come interpretare gli atteggiamenti e ciò che vuole comunicare il nostro corpo. Si tratta della cinesica, una componente fondamentale del linguaggio del corpo, che si occupa, appunto, dello studio dei movimenti e delle posture del corpo umano.

Le sue origini possono essere tracciate fino agli studi pionieristici di Ray Birdwhistell negli anni ’50, che per primo ha introdotto il termine “kinesics” derivato dalla parola greca “kinesis”, che significa movimento.

Birdwhistell ha sottolineato che la comunicazione umana è composta solo per una piccola percentuale da parole, mentre la maggior parte del nostro messaggio è trasmesso attraverso il linguaggio non verbale, come gesti, espressioni facciali e postura.

La cinesica, quindi, diventa una chiave di lettura fondamentale per comprendere le emozioni e le intenzioni altrui, oltre a essere uno strumento cruciale nella comunicazione efficace. Attraverso la cinesica, possiamo decifrare messaggi non detti e migliorare la nostra capacità di interagire con gli altri, rendendola un’area di studio affascinante e rilevante in molti campi, dalla psicologia alla comunicazione interpersonale.

…e a proposito della corretta interpretazione delle espressioni del viso e degli altri segni del linguaggio del corpo, scopriamo come farlo EfficaceMente, imparando a cogliere anche i segnali più deboli e nascosti ;-)

2 falsi miti sul linguaggio del corpo

Prima di farlo però, sgombriamo il campo da due falsi miti sulla comunicazione non verbale.

Falso mito #1: un segnale ha sempre un significato univoco

I segni del corpo vanno sempre interpretati in base al contesto. Un identico segnale, infatti, potrebbe significare cose ben diverse a seconda della situazione in cui ci si trova.

Ignorare questa semplice realtà può portarci a prendere delle cantonate pazzesche.

Una postura accasciata su una sedia, ad esempio, potrebbe indicare una scarsa autostima in un contesto professionale così come potrebbe essere semplicemente un segnale di rilassatezza in un contesto informale.

Falso mito #2: un segnale basta per definire una persona o una comunicazione

Una rondine non fa primavera e le braccia incrociate non fanno una persona sulla difensiva!

Ironie a parte, i segnali del corpo vanno sempre letti nel loro insieme. Ci sono determinati gesti o espressioni che ricorrono più frequentemente? Sono coerenti tra loro?

Non accontentarti mai di un solo segnale per definire una persona o un suo stato emotivo.

Ok, fatta questa breve premessa sugli errori da non fare, vediamo come interpretare i più comuni segnali della comunicazione non verbale.

Come capire il linguaggio del corpo: interpretare i segnali più comuni

Partiamo da quello che guardiamo prima di tutto in un’altra persona: il viso.

Come interpretare i messaggi che arrivano dal viso

L’espressione sul volto di una persona ci spinge a provare un’immediata antipatia o riesce a farci innamorare.

Alcune ricerche suggeriscono addirittura che formuliamo giudizi sull’intelligenza degli altri basandoci sui loro volti.

Un esempio? Le persone con espressioni sorridenti e gioiose sono mediamente percepite come più intelligenti rispetto a quelle dal volto imbronciato, quindi… sorridi!

In generale, tutte le espressioni del nostro viso, dalle più evidenti alle più sottili, possono dire molto sulle nostre emozioni e sui nostri pensieri.

Impariamo dunque a leggerle, partendo dagli occhi.

Cosa possono esprimere gli occhi

Gli antichi, a ragion veduta, sostenevano che gli occhi fossero lo specchio dell’anima.

E se avevi dubbi a riguardo, pensa a questo periodo di pandemia: con la diffusione delle mascherine, gli occhi sono rimasti l’unico pezzettino del viso grazie al quale possiamo intuire lo stato emotivo dei nostri interlocutori (e spesso ci azzecchiamo!).

Ma quali sono i segni dello sguardo a cui dovremmo prestare particolare attenzione e come possiamo interpretarli al meglio? Te ne consiglio tre:

  • CONTATTO VISIVO. Nella maggior parte dei casi, un buon contatto visivo è un segnale che va interpretato positivamente. Un interlocutore che ti risponde guardandoti direttamente negli occhi dimostra attenzione e interesse; al contrario, se distoglie più volte lo sguardo è possibile che sia distratto da altri pensieri, che si annoi o che voglia nascondere i propri sentimenti. In merito al tuo di contatto visivo, ricorda che un oratore che parla ai suoi ascoltatori con uno sguardo franco e diretto dimostra più onestà e determinazione rispetto a chi abbassa lo sguardo o continua a vagare con gli occhi in giro per la stanza. Occhio però a non mantenere il contatto visivo con i tuoi interlocutori troppo a lungo: può essere infatti interpretato come un segnale di minaccia e onestamente fa molto… psycho!
  • BATTITO DELLE PALPEBRE. Battere le palpebre è un movimento naturale che facciamo centinaia di volte al giorno. Diventa però un segnale interessante quando è più rapido o meno frequente del solito. In generale chi è nervoso tende a sbattere le palpebre più rapidamente. Al contrario, gli psycho che ti tengono addosso lo sguardo “fisso” e che sbattono le palpebre di rado, stanno controllando e sopprimendo le loro emozioni, quindi… occhio! A tal riguardo, pensa che Steve Jobs utilizzava questa tecnica per intimorire e manipolare i suoi interlocutori. Come racconta Walter Isaacson nella celebre biografia di Jobs, durante delle conversazioni particolarmente tese, il fondatore di Apple riusciva a fissare i suoi collaboratori negli occhi per un tempo che doveva sembrare lunghissimo… senza batter ciglio!
  • DIMENSIONI DELLA PUPILLA. La dilatazione della pupilla è un segnale di comunicazione non verbale davvero molto sottile (ma potente). Quando non è influenzata dalla luce, infatti, la pupilla tende a dilatarsi per interesse e/o eccitazione sessuale. Un dettaglio da non sottovalutare durante la seduzione ;-)

Naturalmente esistono molti altri segnali che possiamo leggere nello sguardo di un’altra persona, come ad esempio l’inclinazione dello sguardo durante una conversazione. Se vuoi scoprirne di più, in questo articolo spiego come “leggere nel pensiero” grazie proprio al movimento degli occhi.

Ma passiamo ad un’altra area del nostro viso ricca di espressioni da leggere.

E la bocca invece?

Quando si parla di interpretazione del linguaggio del corpo, le microespressioni della bocca sono tra le più importanti da leggere e comprendere. Dalla felicità al disgusto, i movimenti dei muscoli attorno alle nostre labbra possono veicolare tantissime sfumature emotive.

Vediamo le principali:

  • SORRISO. È sicuramente uno dei più importanti segnali del linguaggio del corpo, e, a seconda della posizione delle labbra, può essere interpretato in moltissimi modi (Paul Ekman, luminare delle microespressioni facciali, ha addirittura individuato 18 tipi diversi di sorriso!). Vuoi sapere, ad esempio, se il sorriso di una persona è sincero? Quando è genuino il sorriso si irradia in tutto il viso: gli angoli delle labbra si sollevano, spingendo le gote verso l’alto, e facendo comparire diverse piccole rughe d’espressione – dagli angoli della bocca verso il naso e verso le estremità degli occhi – puoi notare inoltre anche un delicato arricciarsi delle palpebre. Al contrario, quando il sorriso è falso, ti accorgi subito che non c’è corrispondenza tra i movimenti delle diverse parti del viso, e i muscoli delle guance risultano contratti. Un sorriso inoltre può essere usato anche per esprimere sarcasmo o cinismo, e in questi casi a sollevarsi sarà solo un angolo delle labbra. Infine quando una persona sorride a bocca chiusa, il suo potrebbe essere un tipico sorriso “d’ordinanza”, sfoderato per le occasioni più formali, ma potrebbe anche indicare un’indole riservata o addirittura una rabbia celata o un sottile timore.
  • LABBRA INCRESPATE. Stringere le labbra è un indicatore di avversione, disapprovazione o sfiducia. Ci mordiamo le labbra quando siamo preoccupati, ansiosi o stressati. Mordicchiarsi il labbro inferiore è anche un gesto di stampo infantile che dimostra insicurezza. Insomma, evita di morderti le labbra durante un colloquio di lavoro! ;-)
  • LABBRO ALZATO O ABBASSATO. Ogni movimento delle labbra rivela una sensazione o un’emozione. Se la bocca è leggermente alzata, come se si preparasse ad un sorriso, può significare che la persona si sente ottimista e felice. Al contrario, una bocca che tende verso il basso non è un buon segno: rivela amarezza, tristezza e disapprovazione.
  • COPRIRE LA BOCCA. Questo è un gesto tipico di quando si vuole nascondere qualche espressione. Spesso la mano davanti alla bocca serve a mascherare sorrisi ironici o smorfie di disapprovazione che non si vogliono far percepire all’esterno.

Bene, ora che abbiamo analizzato le principali espressioni del viso, vediamo come leggere al meglio i segnali del resto del corpo.

Saper interpretare i gesti del corpo

Come si muove il tuo interlocutore? Gesticola o tiene le braccia fisse lungo i fianchi? Si avvicina a te o fa dei passi indietro?

I movimenti del corpo ci dicono molto sulle preferenze di ciascuno, sulla loro sicurezza o su un eventuale nervosismo latente. Ecco cosa puoi capire osservando queste parti del corpo…

Parliamo anche delle mani e l’arte del gesticolare

Come italiani siamo dei veri e propri artisti del gesticolare, ma in generale le nostre mani possono raccontare molto di noi.

Appoggiamo una mano sulla spalla di un amico per fargli sentire la nostra vicinanza, stringiamo una mano con forza durante una presentazione per far percepire la nostra determinazione, facciamo una carezza sulla guancia di un bambino per esprimergli affetto e ci sfreghiamo le mani per la soddisfazione.

Le mani, insomma, veicolano la nostra forza personale e trasmettono fiducia:

  • una persona a proprio agio muoverà le mani con gesti ampi e frequenti,
  • mentre la gestualità sarà contratta in caso di insicurezza ed emozioni negative.

Non solo.

Le nostre mani possono anche comunicare quanto siamo aperti e disponibili:

  • Le mani aperte con i palmi verso l’alto rappresentano massima disponibilità,
  • mentre chiuse a pugno rivelano fastidio e aggressività nei confronti di una persona o di una situazione,
  • infine, se intrecciate, indicano tensione.

In aggiunta, nascondere le mani dietro la schiena, in tasca, sotto il tavolo o sotto qualche altro oggetto significa che non vogliamo rivelarci completamente all’interlocutore.

Insomma, anche quando non ce ne accorgiamo le nostre mani “parlano” e saper accompagnare i nostri interventi con una gestualità coerente può essere un’arma comunicativa molto potente.

Osserva ad esempio l’utilizzo che Barack Obama fa delle mani in questo celebre discorso e nota come ogni suo gesto trasuda carisma:

Le braccia e le gambe

Se le mani “parlano”, anche i movimenti di braccia e gambe possono dire molto di una persona.

Distendere le braccia e fare gesti ampi è un segnale di buona autostima; in generale, nel regno animale, i gesti che hanno come obiettivo quello di ampliare il volume occupato da un animale, vengono interpretati come segnali di dominanza.

Di riflesso, tenere le braccia vicine al corpo può essere visto come un gesto per “farsi piccoli” e sottrarsi all’attenzione.

…e arriviamo così alle famose braccia incrociate, il gesto conosciuto anche dalla zia Pina.

La classica interpretazione delle braccia incrociate è quella di una persona sulla difensiva, ma in questo caso, più che mai, il contesto è essenziale: se ad esempio sei fuori, a gennaio, e il tuo interlocutore tiene le braccia incrociate, potrebbe avere semplicemente freddo! ;-)

Per quanto riguarda invece le gambe incrociate queste indicano quasi sempre chiusura o bisogno di privacy (o qualcuno a cui scappa la pipì!).

Infine, tornando alla posizione delle braccia, tenere le mani sui fianchi e avere le gambe leggermente divaricate è un forte segnale di potenza e controllo, un segnale talmente diretto che possiamo usarlo anche su noi stessi per aumentare la nostra autostima prima di un’importante prova.

Vorrei concludere questa carrellata dei più comuni segnali della comunicazione non verbale parlando di vestiti (e non solo).

Un altro tipo di linguaggio del corpo: vestiti e ornamenti

Nel corso dei millenni l’essere umano ha arricchito la propria comunicazione non verbale anche grazie agli indumenti e ad altri ornamenti.

I vestiti, i gioielli, gli occhiali da sole, le acconciature, i colori che indossiamo e il modo con cui interagiamo con i nostri oggetti personali sono estensioni del nostro linguaggio del corpo.

Un esempio?

Hai mai notato quelle persone che durante le riunioni di lavoro si slacciano e si riallacciano continuamente il cinturino dell’orologio? È un classico gesto per scacciare il nervosismo.

E quelle che continuano ad accarezzarsi i capelli? Probabilmente hanno un debole per la persona che stanno guardando.

Conclusioni sul linguaggio del corpo

Insomma, se impariamo ad osservare con attenzione, qualsiasi dettaglio e qualsiasi gesto può svelarci un mondo sulle persone che abbiamo davanti.

In questo articolo ho cercato di sintetizzare per te i segnali più importanti, ma il linguaggio del corpo è un argomento estremamente vasto e spesso ricco di informazioni non propriamente scientifiche.

Come possiamo sfruttare da subito quanto imparato oggi?

Per arricchire questo post ho preparato per te un contenuto extra che ti aiuterà a volgere a tuo vantaggio il potere del linguaggio del corpo.

Nello specifico, ho raccolto in una one-page i 9 gesti poco conosciuti che ti faranno sentire ed apparire più sicuro di te in qualsiasi situazione.

Puoi scaricare questo bonus gratuito completando il form qui sotto:

Ti auguro una settimana di osservazioni e soddisfazioni ;-)

Ci leggiamo nei commenti.

Andrea Giuliodori.

Avatar di Andrea Giuliodori
Sono un Ingegnere, nato e cresciuto tra le ridenti colline marchigiane ed oggi vivo e lavoro a Londra. Ho lavorato a Milano come Manager per una multinazionale della Consulenza Direzionale per 7 anni. Da inizi 2015 ho deciso di dedicarmi a tempo p...

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Antonello

Grazie Andrea. Si il linguaggio del corpo ha grande importanza nella comunicazione. Da qualche anno la studio e tento con mediocre successo di applicarlo nel comunicare con le altre persone. Ho anche avuto occasione di conoscere e fare amicizia con il collaboratore italiano di Paul Ekman, Diego Ingrassia, il suo libro “La mente nel cuore” dice molto sul linguaggio del corpo in modo comprensibile anche ai “non addetti ai lavori”

Andrea Giuliodori

Conosco Diego, bravissimo :)

Daniela

Ottimo articolo come al solito, pieno di spunti da applicare per me che sono un’insegnante. Grazie Andrea!

Andrea Giuliodori

Felice che sia stato utile.

Mario

Non ci avevo mai pensato. Cercherò di farne tesoro, in primis per me stesso. Grazie ??

Andrea Giuliodori

Daje!

cristian

Andrea, hai una esposizione chiara e sintetica vai dritto al punto. Spieghi le stesse cose che altri raccontano ma con un linguaggio asciutto. Vai sempre dritto al punto. Per questo è un piacere leggerti e dedicarti alduni minuti al giorno .
Continua così .
Grazie del tuo ottimo lavoro.

Cristian

P.S. mi è venuto in mente un tema da farti analizzare. “Le relazioni sociali post corona virus.” Ieri sono uscito con una donna e dopo tanto tempo per entrambi grandi problemi. La paura, la distanza sociale. Vivo tra Brescia e Bergamo , in tanti abbiamo visto la malattia da vicino. Ieri sera grandi difficoltà di relazione, paura, paura , paura. Contatto fisico nullo. Paura e voglia di ricominciare. Voglia esplicitata di vivere più intensamente perchè abbiamo visto la morte passare. ” Abbiamo la paura di voler vivere più intensamente. “

Andrea Giuliodori

Ciao Cristian,
grazie del commento.

In merito a quanto mi racconti, temo che il “trauma” da pandemia non passerà così facilmente, di sicuro non prima della diffusione di un vaccino e/o cura efficace. E in questo caso ritengo che la prudenza sia giustificata. Credo che avremo le idee più chiare sull’evoluzione della pandemia solo tra fine 2020 e inizi 2021.

cinzia

Ciao Andrea! Diverse cose le sapevo, le hanno spiegate al corso che ho seguito per fare volontariato alla Caritas. Ma una “rinfrescata” non fa mai male! E tu l’hai fatta proprio bene, con il tuo solito modo, simpatico, leggero e, contemporaneamente, incisivo. Grazie ancora per i tuoi preziosi consigli.

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