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Ciao,

qualche settimana fa ho condiviso un post semi-ironico che è stato letto da quasi mezzo milione di persone (più di 270.000 su LinkedIn, e circa 150.000 su Instagram).

Questo post, scritto di getto, evidentemente ha toccato un nervo scoperto, e credo di sapere il perché (te ne parlo alla fine di questa newsletter)…

Ecco cosa diceva il post:

PRIMA

– Studia.
– Prendi una laurea.
– Trova il posto fisso.
– Sposati.
– Compra casa.
– Fai figli.
– Fai carriera.
– Goditi la pensione.
– 92 anni: RIP. “Che la terra ti sia lieve…”.

ADESSO

– Studia.
– Prendi una laurea.
– Fai una giravolta, prendila un’altra volta.
– Stage n. 1 – non retribuito (richiesti: PhD e 5 anni di esperienza).
– Fai un Master all’estero.
– Stage n. 2 – con possibilità di assunzione (ma non è possibile).
– Fai un corso di aggiornamento.
– Stage “non c’è 2 senza 3” – per fare gavetta (con rimborso spese).
– “Non ha abbastanza esperienza per questo ruolo”.
– Fai esperienza.
– “Mi spiace, lei è troppo qualificato per questo ruolo”.
– Impara l’inglese, poi il francese, poi l’esperanto e l’aramaico.
– “Oggi mezza giornata, eh?!”
– Compra cas…AHAHAHAHA > affitta camera a 900€/mese.
 “Quando ti sposi? E l’orologio biologico?”.
– Dating app, ghosting, diagnosi di narcisismo.
– Leggi almeno 52 libri l’anno.
– Svegliati alle 5, fai la doccia fredda (il gas costa troppo), fai digiuno intermittente (il pranzo costa troppo).
– Social, filtri, FOMO, ansia sociale.
– “L’Intelligenza artificiale ti ruberà il lavoro”… che non hai.
– Diventa vegetariano, acquista green, viaggia sostenibile (tanto la macchina non te la puoi permettere).
– Trova la tua passione.
– Molla tutto e diventa un nomade digitale.
– Dai sii serio, torna a casa che ti serve uno stipendio.
– Fai carriera.
– Diventa CEO di te stesso.
– Fai networking, personal branding e tutto ciò che finisce in -ing.
– Cura il tuo profilo LinkedIn, crea un podcast e un canale YouTube.
– Chiudi LinkedIn, il podcast e il canale YouTube.
– Yoga, meditazione, ritiri spirituali.
– Psicoterapeuta online, minestrina, copertina e self-care.
– Paragonati con chiunque sui social, in ufficio, per strada, nel metaverso e nel sottosopra di Stranger Things.
– Chiediti che cosa stai facendo della tua esistenza.
– Mandati in crisi pensando di aver sbagliato tutto e di essere in ritardo nella vita.
– 30 anni: RIP. “Che il burnout ti sia lieve…”.

BOOMER“Ai miei tempi si che i giovani avevano voglia di lavorare…”.

THE END.

Come detto, si tratta di un post ironico, in cui però molti della mia generazione e dei nostri cugini più giovani si sono ritrovati.

Da sempre sono un sostenitore della “Responsabilità Radicale” quando si parla di cambiamento e crescita personale.

Sottovalutare, però, il disagio che molti giovani (e meno giovani) hanno vissuto dal 2008 in avanti, sarebbe un errore.

Non possiamo continuare a ripetere a chi in questo momento non riesce a trovare la propria strada nel lavoro e nella vita, frasi come:

– “Se vuoi puoi”.
– “Ci devi crederci”.
– “Se sei povero la colpa è tua”.

…e tante altre formulette vuote, spesso abusate nel mondo della formazione.

Chi oggi annaspa tra le storture della nostra società deve sentirsi innanzitutto “visto” e compreso

Allo stesso tempo, vittimizzare queste persone e sfruttare la loro frustrazione per guadagnare consensi social e promuovere una propaganda disfattista altrettanto vuota e ideologizzata, è semplicemente il rovescio della stessa medaglia.

Serve una terza via.

Questa terza via è quella che ho cercato di percorrere negli ultimi 15 anni con il progetto EfficaceMente, condividendo approfondimentistrumenti e strategie pratiche per migliorare nel concreto ciò che è in nostro controllo.

…e lavorare su ciò che è in nostro controllo per prepararci al meglio al 2024, è esattamente quello che vorrei fare insieme in queste ultime settimane dell’anno.

A breve tornerà uno degli strumenti più amati dai lettori di EfficaceMente, uno strumento che da anni condividiamo gratuitamente con tutta la community nel mese di dicembre.

E quest’anno sarà più efficace che mai 😉

Stay tuned.

Ci rileggiamo lunedì prossimo,

Andrea Giuliodori.

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