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“Tu sei un fallito”.

Pensa se qualcuno ti ripetesse questa frase 50-100 volte al giorno.

Ogni. Santo. Giorno. 365 giorni all’anno.

Certo, puoi avere l’autostima di quelli che mettono “official” nel proprio username su Instagram, ma a forza di sentirti ripetere che sei un fallito, alla fine ti ci senti.

…ed è esattamente quello che ci facciamo quotidianamente scrollando social come Instagram o TikTok:

In mezz’ora di scrollate possiamo arrivare a vedere tra i 50 e 100 video e ognuno di essi è un segnale al nostro cervello che dice:

  • Tu non hai fatto i soldi come quel ventitrenne multimilionario.
  • Tu non viaggi in posti faighi come quella travel-influencer.
  • Tu non hai una Lamborghini a Dubai come quel marketer-trader-entrepreneur.
  • Tu non hai il fisico scolpito come quella fitness-star.
  • Tu non hai avuto successo nella tua carriera come quel manager-founder-CEO di quella Unicorn-Startup-AI-AR-VR-Crypto-Web3-Spatial-Computing app.

Tu sei un fallito“.

Ogni giorno possiamo scegliere se imbottirci la mente di contenuti fast-social che inconsciamente rafforzano il nostro senso di inadeguatezza.

…oppure rivedere la nostra dieta mediatica, arricchendola di contenuti che ci ispirino davvero:

Forse non faranno ballare la salsa ai nostri recettori della dopamina come spararci 100 reel seduti sulla poltrona stile “Arancia Meccanica”, ma alla fine sono questi i contenuti che ci lasceranno davvero qualcosa.

Ti auguro una settimana in cui sceglierai di “riprogrammare la tua mente” con messaggi e contenuti diversi.

Andrea Giuliodori.

Pps. Scommetti che una percentuale di persone leggerà solo l’oggetto di questo post e ne sarà risentita?

Purtroppo consumiamo contenuti in maniera sempre più superficiale e anche questo comportamento è parte del problema che abbiamo appena visto.

Quindi se sei arrivato a leggere fin qui, complimenti: sei sulla strada giusta 😉

A lunedì prossimo.

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