3 min

“Ma tu sei matto!”

…questa è la reazione tipica che hanno le persone ogni volta che racconto che al mattino, appena sveglio, entro in doccia e rimango sotto l’acqua gelata per almeno un paio di minuti.

Se sei una fedele lettrice o un fedele lettore di EfficaceMente, saprai che questa non è la prima volta che parlo di docce fredde.

Il Dott. Triglione ci ha già ampiamente spiegato quali sono i benefici fisici e mentali di questa pratica (trovi i riferimenti in questo articolo).

Eppure, 365 giorni consecutivi di docce fredde mi hanno insegnato qualcosa che va ben al di là del semplice benessere psico-fisico…

screenshot app 365

Nello specifico, quei due minuti di acqua gelata ogni mattina mi hanno insegnato tre lezioni che si stanno dimostrando fondamentali nel mio percorso di crescita personale:

1) “Non mi va” non è un’opzione

Erano almeno 2-3 anni che mi trastullavo con l’idea di trasformare le docce fredde mattutine in un’abitudine irrinunciabile.

Eppure, nei precedenti tentativi, ad un certo punto, dopo 20-30 giorni filati in cui riuscivo a rispettare questa pratica, capitava sempre la mattina in cui mi dicevo “nah, oggi non mi va”.

Magari avevo dormito poco.
Magari era arrivato il freddo.
Magari mi ero semplicemente svegliato scazzato.

Fatto sta che quella mattina la doccia la saltavo e con ogni probabilità finivo per saltarla anche nei giorni successivi. Poi ad un certo punto ripartivo per altri 20-30 giorni e via così in una serie interminabile di “stop ‘n’ go”.

Dall’agosto scorso, invece, quando si è presentato per la prima volta il pensiero del “nah, oggi non mi va” è successo qualcosa di diverso…

…mi sono fermato un istante e mi sono chiesto: “ma tu, questa cosa delle docce fredde la vuoi fare o no?”.

“Sì”.

“Allora «non mi va» non è un’opzione”.

E mi sono infilato sotto la doccia. E l’ho fatto per 365 giorni consecutivi.

Come appassionati di crescita personale, spesso ci imponiamo troppi “devo”:

Devo tenere un diario.
Devo svegliarmi all’alba.
Devo leggere X pagine al giorno.
Devo fare Y passi.

Di fronte a tutti questi “devo” la nostra parte più libera ed emozionale si rivolta e da questa continua lotta tra il dittatore interiore e l’io ribelle noi ne usciamo sempre più sconfitti e frustrati.

Tempo di deporre le armi.

Sbarazzati dei troppi “devo” e concentrati solo su quelle poche pratiche per cui la scusa del “non mi va” non sarà più un’opzione per te.

2) Non diventa mai più facile, diventi tu più forte

Ogni singola mattina, negli ultimi 365 giorni, prima di ruotare completamente la manopola sull’acqua fredda ho avuto sempre un istante di esitazione.

Subito dopo aver finito i tuoi due minuti di tortura gelata stai da dio: un senso di calore e benessere si propaga in tutto il tuo corpo.

Ma l’inizio della doccia fredda è tosto e non diventa mai più facile.

Sei tu a diventare più forte.

Giorno dopo giorno, infatti, impari che quel disagio iniziale non lo puoi evitare, è il prezzo che devi pagare per godere di tutti i benefici delle docce fredde.

Ma la verità è che apprendi una lezione ancor più importante, una lezione che va ben al di là di quei due minuti che passi sotto il getto d’acqua.

Impari a non scansare la fatica, il disagio e la scomodità che incontrerai rincorrendo i tuoi obiettivi più ambiziosi.

Impari a stare con quelle emozioni.

Impari quanto enorme sia il tuo potenziale quando finalmente decidi di scavare a fondo, arrivando ad usare le tue risorse più nascoste.

3) Serve tempo affinché il fare diventi essere

21 giorni.
30 giorni.
66 giorni.
90 settimane.

Quando si parla di formazione di abitudini ogni esperto spara la sua cifra.

Una realizzazione che ho avuto dopo 365 giorni consecutivi di docce fredde è che tutti questi numeri sono… corretti.

Rappresentano semplicemente tappe diverse del nostro percorso di sviluppo personale.

I primi 21-30 giorni servono a dimostrare a te stesso che sei capace di iniziare un cambiamento e di dar vita ad una nuova buona abitudine.

Dopo 66-90 giorni quell’abitudine diventa un comportamento automatico, che ti richiede man mano un impegno cognitivo sempre minore.

Ma è soltanto dopo 365 giorni che quell’abitudine diventa parte della tua personalità, di chi sei nel tuo intimo.

E a quel punto non hai più bisogno di tecniche o strategie rafforza abitudini: il fare si è tramutato in essere.

Queste sono state le tre lezioni che ho appreso dopo un anno di docce fredde.

Mi auguro che leggere questa newsletter ti abbia ispirato non solo a testare questa pratica, ma ad utilizzare questo periodo estivo per iniziare un cambiamento radicale nella tua vita, un cambiamento che a distanza di un anno ti farà guardare indietro con orgoglio.

Un abbraccio,

Andrea Giuliodori.

 

Altri lettori trovano interessante