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Buon lunedì.

L’altro giorno stavo guardando un TEDx suggerito nel gruppo Facebook di EfficaceMente (The Power of Zero Tolerance di Isabelle Mercier) e c’è stato un passaggio che mi è piaciuto particolarmente.

Quello in cui la speaker ha parlato delle “percentuali” delle nostre preoccupazioni.

Dubito ci siano seri studi scientifici a supportare queste percentuali, ma al contempo penso che non siano poi troppo lontane dalla realtà.

Secondo la Mercier, il 95% degli adulti va a dormire o si sveglia pensando a qualcosa che li preoccupa.

Di questo marasma di cose che ci preoccupano e che ci portiamo continuamente sulle spalle…

  • il 40% non accadrà mai.
  • il 30%… è già accaduto! Ma noi continuiamo a rivivere questi accadimenti nella nostra testa stile tortura video di Arancia Meccanica.
  • Il 12% sono problemi di salute minori come un semplice mal di testa, che però tendiamo ad ingigantire (spesso anche a causa di Dr. Google).
  • Il 10% sono seccature di scarsa importanza (es. che scarpe metto questa mattina?).
  • L’8% sono problemi reali.

In pratica, a detta della speaker, noi dedichiamo enormi energie mentali ad un 92% di preoccupazioni che tecnicamente si chiamano… STRONZATE!

Eppure quel 92% di preoccupazioni immaginarie, ci rovinano la vita realmente.

Lo fanno togliendoci serenità e a volte anche il sonno!

Certo, conoscere queste statistiche non ci aiuterà a far sparire queste preoccupazioni come per magia, ma forse ci aiuterà ad avere una nuova prospettiva la prossima volta che sospetteremo un tumore al cervello a causa di una lieve emicrania ;-)

Ps. E tu? Se dovessi essere obiettivo, quale percentuale delle tue preoccupazioni è un reale problema?

Pps. Una strategia pratica per lasciarsi certe preoccupazioni alle spalle? Una delle mie preferite è quella dell’albero dei guai.

A lunedì prossimo.

Andrea.

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