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Ciao, buon lunedì.

Da alcuni mesi ho deciso di concludere la mia doccia quotidiana stando almeno 2 minuti sotto l’acqua gelata.

No, tranquillo, non sono impazzito! :-D

Esistono numerosi studi sui benefici ​​​​delle “cold showers” (le “docce fredde”) e la terapia del freddo è recentemente tornata alla ribalta, anche grazie a personaggi come Wim Hof.

Eppure la mia scelta non è dettata (solo) da motivazioni salutiste.

Quei 2 minuti al giorno sotto l’acqua gelata sono per me soprattutto un allenamento mentale, una vera e propria palestra per la mia forza di volontà.

Ho infatti odiato ogni singola doccia fredda fatta finora e ogni giorno, prima di girare la manopola verso il blu intenso, la mia mente inizia a fare decine di razionalizzazioni:

  • “Dai, oggi non è il caso, sarà una giornata pesante, ti meriti almeno la coccola di una doccia calda”.
  • “Alla fine puoi ottenere gli stessi benefici anche se non le fai proprio tutti, tutti i giorni”.
  • “Magari oggi la facciamo tiepida, che dici?”

Queste razionalizzazioni evita-doccia-fredda sono un ottimo esempio di quella che Steven Pressfield chiama la “Resistenza“, ovvero quella forza cosmica che opera costantemente in contrapposizione alla nostra realizzazione.

La “Resistenza” ha infatti un’unica missione: preservare lo status quo.

​​…ed è disposta ad utilizzare qualsiasi mezzo per assicurarsi che nessuno di noi realizzi i suoi sogni.

La “Resistenza” può infatti presentarsi sotto forma di…

  • Razionalizzazioni (il mio tallone d’Achille).
  • Paure.
  • Ansie.
  • Distrazioni.
  • Dubbi​​​​​​​​.

Non importa l’abito che decide di indossare, la “Resistenza” continuerà comunque ad ammaliarci o ad attaccarci finché non avrà raggiunto​​ il suo scopo: ostacolare il nostro cambiamento.

Negli istanti che precedono lo scroscio d’acqua gelata sulla mia pelle, la “Resistenza” cala la sua maschera: riesco chiaramente a vederla agire nei miei pensieri…

…ed ogni volta che me ne accorgo, giro quella maledetta manopola.

Affrontare la “Resistenza” non è mai piacevole e non diventa mai semplice, ma ogni volta che le teniamo testa, noi diventiamo un po’ più forti e i nostri sogni un po’ più reali.

Ecco​​, quando la mia “tortura del freddo” volge al termine, spesso sono inondato da un piacevole calore, un calore che nasce in profondità, che nasce dalla consapevolezza che la “Resistenza” continuerà a tendermi tranelli per il resto della giornata, ma che io sarò in grado di riconoscerli e di girare ogni volta la “manopola” nella direzione della mia volontà.

Questa settimana auguro anche a te di far fronte alle tante incarnazioni della “Resistenza” e di poterla riconoscere e sconfiggere ogni singola volta.

Buona settimana.

Andrea Giuliodori.​​​​

​​
​Ps. No, non serve che ti sottoponga anche tu alla “tortura” delle docce gelate per prendere consapevolezza e combattere la “Resistenza“, ma se l’idea ti incuriosisce, è un abitudine che ti consiglio… caldamente ;-)

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