7 min

Nell’articolo di oggi parleremo di una cosa che abbiamo desiderato tutti almeno una volta: un giorno felice.

Molti di noi sono stati abbastanza fortunati da averne già avuto uno o persino molti, ma altri si sono dimenticati del tipo di sensazione che si porta dietro un giorno come questo.

Per noi e per loro, oggi affrontiamo l’anatomia di un giorno felice, perché la nostra missione è scoprire cosa funziona e replicarlo quando desideriamo. Cominciamo?

Perché dovrei volere un giorno felice?

Cominciamo con lo sfatare un mito: non siamo obbligati ad essere felici. Il mondo è ormai pieno di guru che ci obbligano a spingerci nella direzione della positività a tutti i costi e non è certo quella la strada per la vera felicità.

La via verso la felicità è costellata di disciplina, perseveranza e presenza. Dunque, se desideri essere felice anche nei momenti più difficili e donare un contributo al mondo che sia positivo e di qualità, saprai fare questa scelta.

Se invece il tuo desiderio è un altro, nessuno ti obbligherà a intraprendere questa direzione.

Le motivazioni per cui crediamo che la felicità sia un dovere, le abbiamo spiegate già in questo articolo. Ognuno resta comunque libero di seguire la propria strada, comunque. Per chi ha voglia di conoscere questa via, continuiamo proprio qui sotto.

L’anatomia di un giorno felice

“Seve, mi stai dicendo che posso costruire un giorno felice a mio piacimento?”

Naturalmente. Come per ogni cosa, basta conoscere le basi fondamentali e applicarle. Abbiamo abbastanza conoscenze per sapere di che forma è fatto un giorno felice. E, una volta che conosciamo la forma, possiamo ricostruirla ogni volta che vogliamo.

Per poter costruire un giorno felice, i fattori sono specifici e relativamente semplici da riconoscere e da implementare. Vediamoli, dunque.

  • Presenza
  • Gratitudine
  • Flow
  • Connessioni

Sembra semplice, vero? Lo è. Adesso vediamo ogni fattore nello specifico, così che tu possa cominciare a implementarli nella tua quotidianità. In fondo siamo qui per questo, no?

La Presenza

Non credo che ti stupisca molto la presenza della presenza in questa lista. In fondo, se non siamo presenti, come facciamo a godere delle sensazioni positive? Dobbiamo innanzitutto ricordarci che, di questo giorno felice, noi viviamo una minima parte: per un terzo di questo giorno dormiamo, per un altro terzo (probabilmente) lavoriamo e per la maggior parte del tempo siamo in pilota automatico.

Perché siamo in pilota automatico? Perché è così che ci siamo evoluti: la nostra mente ha troppi stimoli ogni secondo (circa 11 MILIONI solo dal nostro corpo) e noi abbiamo una capacità di coscienza di circa 50 di questi stimoli, se non meno.

Inevitabilmente, la nostra mente deve avere un algoritmo di compressione dei dati che ci permetta di interpretare quei milioni di stimoli in brevissimo tempo. È semplice capire di cosa si tratta: le abitudini e la parte non cosciente della nostra mente.

Questo limita del 99.999999999999% la nostra parte cosciente, lasciandoci con una frazione microscopica della nostra giornata. Purtroppo, queste abitudini si formano con la ripetizione e, abituandoci a stare nel pilota automatico, saremo sempre di più guidati dalla nostra assenza.

Il nostro primo compito, dunque, è riportarci nella presenza più volte che possiamo: così aumenteremo la vita all’interno della nostra vita.

La Gratitudine

Questa presenza, poca o tanta che sia, sarà riempita con qualcosa e qui interviene la nostra capacità decisionale. Possiamo:

  • Puntare verso ciò che non abbiamo e stare in attesa o lamentarci
  • Osservare ciò che abbiamo e goderne, mentre ci muoviamo

Indovina quale di queste due possibilità è quella che aumenta la felicità?

Esatto, la seconda. Indovina qual è quella più utilizzata nel 2019? Esatto, la prima. La fortuna è che questa è solo una questione di scelte. Si può decidere subito di prestare attenzione a ciò che abbiamo e partire dunque da un punto di vista di abbondanza piuttosto che di scarsità (come direbbe il buon Tony Robbins).

Concentrarsi sulla gratitudine non significa dire grazie a qualcuno o a qualcosa, vuol dire prendersi qualche minuto durante la giornata per osservare con occhi benevoli quello che abbiamo la fortuna di avere. Ricordiamoci che la fortuna non è garantita: persino avere due gambe e due occhi funzionanti è un dono a cui dovremmo prestare attenzione ogni giorno.

Ed è in questi dettagli che dobbiamo allenarci a scovare la gratitudine giornaliera.

Il Flow

Che cos’è il flow? È la sensazione del perdersi completamente dentro un’attività, così tanto da non riconoscere più il passaggio del tempo e in alcuni casi, così a fondo da dimenticarci dei nostri bisogni primari.

È una sensazione bellissima e profonda di benessere interiore e di presenza completa, proprio mentre la nostra mente sembra spenta ma è più accesa che mai.

Questo stato, come abbiamo già visto altrove, arriva quando facciamo qualcosa che siamo capaci di fare, che ci piace, che è intrinsecamente motivante e che ci sfidi quel tanto che basta da non diventare automatico e rimanere sfidante.

Per portare il flow nel nostro giorno felice abbiamo bisogno di conoscere innanzitutto le nostre abilità, per poterle tradurre all’interno delle nostre attività quotidiane.

Poi, abbiamo bisogno di capire cos’è che amiamo fare e modularlo in maniera da renderlo un costante apprendimento.

Le Connessioni

Naturalmente per connessioni non sto parlando dell’attaccamento morboso allo smartphone, a Netflix o a League of Legends. Per connessioni mi riferisco alle persone. Sì, quegli esseri un po’ strani che si portano in giro una settantina di chili di carne e ossa… quelli!

Una chiave della nostra felicità è il senso di appartenenza e una regolazione ormonale che ha una struttura sana solamente quando manteniamo le connessioni nella nostra vita.

Per poter passare il nostro giorno felice e replicarlo, dobbiamo lasciare uno spazio della giornata al contatto con le persone care che abbiamo. E quando non le abbiamo, quello spazio lo dobbiamo dedicare alla creazione di nuovi legami. Per fortuna, la tecnologia ci viene in ausilio: possiamo conoscere nuove persone in un milione di modi e alcuni di questi sono comodi anche per i più introversi di noi.

Ma nulla sostituisce la presenza fisica, che è quella che ci permette di avere una produzione diretta di ossitocina e serotonina, protagonisti indiscussi di amore, amicizia e felicità a lungo termine. Alla dopamina, la principessa delle interazioni online, abbiamo già dedicato un articolo, che ti invito a leggere per avere un quadro più completo.

Dunque, che faccio?

Come avrai intuito, per costruire un primo giorno felice, bisogna cominciare a lavorare sui suoi fattori proprio oggi.

Non avere fretta nel voler implementare tutte queste fasi in un giorno solo. Per carità: se ne hai le abilità e il tempo, prova a fare un giorno con tutte queste e vedrai che a sera starai sorridendo.

Ma non tutti hanno questa disponibilità di tempo e spazio oggi. Per cui la cosa migliore è di integrare una di queste cose ogni giorno e, piano piano, nel tempo, arrivare ad averle tutte e quattro.

Questi non sono gli unici fattori necessari a un giorno felice, ma diciamo che queste sono delle buone basi di partenza. Noterai, quando le avrai implementate con costanza, che il tempo della tua vita aumenterà in quantità e qualità e avrai molto più controllo sulla tua presenza.

Con più controllo, avrai più scelta e più capacità di usarla bene, quella scelta. E avendo questo controllo e queste capacità, replicare questo giorno felice infinite volte sarà sempre più semplice. Dunque, direi che possiamo procedere.

Costruiamo quel giorno felice?

Siccome mi rendo conto che, con tutto quello che abbiamo da fare e da pensare, potrebbe risultare difficile partire da zero e implementare non una, ma quattro abitudini, ho pensato di darti una mano per costruire il giorno felice.

A tal proposito, ho pensato a quattro semplici pratiche, una per fattore, per aiutarti a compiere i primi passi in quella direzione.

Per fare questo ho studiato una mini serie di email in cui ti guiderò con una pratica al giorno per quattro giorni, in modo da avere delle semplici linee guida da seguire per non sbagliare.

Stai tranquillo che sono pratiche talmente semplici e veloci che non toglieranno nulla dalle tue giornate, se non qualche briciolo di negatività e automaticità!

Se ti senti pronto a cominciare questo percorso, io sono con te e sono felice di poterti supportare all’inizio di un viaggio che sicuramente vale sempre la pena intraprendere.

Troverai le mail nel form che trovi qui in fondo all’articolo. Spero che ti saranno di aiuto e non vedo l’ora di sapere se davvero ti hanno permesso di aggiungere qualche briciola di gioia alle tue giornate.

Io a questo punto ti abbraccio forte e spero che tu decida di intraprendere quest’avventura. Alla prossima!

P.s.: A questo proposito, per raggiungere risultati ancora più eccellenti, stiamo proprio perfezionando gli ultimi dettagli del corso dedicato che stiamo per lanciare! Ci saranno novità molto presto :)

Avatar di Severino Cirillo
È scrittore, insegnante e studente. Dal 2015 ha pubblicato sei romanzi e insegnato in oltre sette scuole tra Pechino e Shanghai. Cammina tanto, forse troppo, e gli piace attraversare nazioni a caso, di solito con mezzi che diventano anche il suo lett

scopri di più

Commenta

Devi eseguire il login per inserire un commento.

Registrati gratis per continuare a leggere. Iscrivendoti riceverai anche l’esclusiva newsletter del lunedì di EfficaceMente

Sono già registrato